Mario Pepe
Terrore a via Peppino De Filippo, nei pressi di via Foria, per una violenta esplosione. E' successo tutto in pochi secondi.
Bilancio ancora provvisorio
Quattro persone ferite, e un morto. All’origine della deflagrazione ci sarebbe una fuga di gas da un paio di bombole che erano stipate nel deposito di un ristorante: lo scoppio ha danneggiato i locali e le cucine di un altro locale storico del capoluogo campano, “’A figlia d’o marenaro” le cui mura confinano proprio con il deposito. Per una singolare coincidenza, “Da Corrado” non ha subito danni perché si trova dall’altra parte della strada.
La vittima
E' Giovanni Scala, 57 anni, cognato del titolare del ristorante “Da Corrado”, che lavorava nel deposito. Una donna ferita, trasportata all’ospedale Pellegrini, e tre persone medicate su posto. I vigili del fuoco hanno continuato a lavorare perché si parla di un disperso per il crollo del solaio al primo piano dell’edificio.
I soccorsi
Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha immediatamente attivato il centro coordinamento Soccorsi presso la sala di protezione civile della prefettura per il coordinamento delle attività di soccorso. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco con diverse squadre, i carabinieri, la polizia, gli operatori del 118 e i tecnici del Comune.
Tutta l’area è stata immediatamente evacuata e messa in sicurezza e l’intero isolato dove si è verificato lo scoppio è stato transennato. Quanto accaduto ha provocato il blocco del traffico nella zona di via Foria. L’ipotesi più accreditata è quella di una fuga di gas anche se, come accade in questi casi, non si tralascia alcuna ipotesi.
L'inchiesta
La Procura di Napoli ha aperto un fascicolo fare piena luce sull’intera vicenda e accertare eventuali responsabilità.
Le reazioni
"Siamo profondamente scossi e addolorati per quanto accaduto - ha dichiarato Assunta Pacifico, titolare di “’A figlia d’o marenaro” -. Abbiamo assistito impotenti ai danni che le fiamme hanno arrecato alla nostra casa, e in particolare alle sale che avevamo ultimato con tanto amore per le mie figlie e per i nostri clienti. È un colpo durissimo, specialmente perché estraneo alla nostra attività e ai nostri locali. È un danno che compromette soprattutto la disponibilità di coperti".
Per ora, oltre tutta la parte dei nuovi locali, è stata resa inagibile anche la cucina dove si prepara la zuppa di cozze di Assunta, a causa di danni al solaio superiore che ha visto, di conseguenza, gravi danni anche al locale del figlio di Assunta, Giuseppe Scicchitano. "A Figlia d’o Marenaro, si legge in una nota, sta collaborando pienamente con le autorità competenti per le indagini in corso, al fine di chiarire le dinamiche dell’accaduto e valutare l’entità complessiva dei danni subiti.
Nonostante la gravità della situazione, il ristorante è al lavoro per ripristinare la piena operatività, una parte resta utilizzabile e subito si sarà pronti per continuare a offrire ai propri clienti l’esperienza culinaria che da sempre lo contraddistingue".