In Campania è in allerta per l’ondata di calore. Il Centro Funzionale della Protezione Civile ha diramato un avviso di criticità climatica per la Regione Campania, valido da oggi fino a lunedì 30 giugno. Le temperature supereranno di 6-7 gradi i valori medi stagionali, accompagnate da un tasso di umidità elevatissimo, rendendo le giornate particolarmente difficili da affrontare.
Salute a rischio: non solo anziani, ma anche persone sane
Durante un’ondata di calore, i rischi per la salute non riguardano solo le fasce più deboli. Anche persone sane possono risentire degli effetti del caldo intenso: spossatezza, disidratazione e pressione bassa sono sintomi comuni che possono insorgere anche improvvisamente.
Le raccomandazioni dei medici sono chiare:
Bere molta acqua durante la giornata; evitare sforzi fisici nelle ore più calde; non esporsi al sole diretto tra le 11:00 e le 17:00; preferire ambienti ombreggiati o climatizzati.
Gli anziani restano i più colpiti
A pagare il prezzo più alto di questa emergenza climatica sono soprattutto gli anziani. I cambi repentini di temperatura e l’eccessiva sudorazione possono causare sbalzi di pressione, crisi di disidratazione e interazioni problematiche con i farmaci cronici.
Nel solo mese di giugno, il Pronto Soccorso del Cardarelli di Napoli ha registrato oltre 750 ricoveri, con un’età media dei pazienti superiore agli 80 anni. Il 30% degli accessi riguarda persone over 65, spesso colpite da infezioni, complicazioni cardiocircolatorie o disturbi legati all’uso di farmaci peggiorati dalle alte temperature.
Pochi spazi verdi, tanta voglia di refrigerio
In città come Napoli, trovare refrigerio non è semplice. Gli spazi verdi scarseggiano e spesso ci si accontenta di qualche angolo d’ombra o della brezza prodotta da un ventilatore. È fondamentale, però, riconoscere i sintomi dei colpi di calore e agire tempestivamente, soprattutto quando si vive con persone anziane o fragili.
L’ondata di calore in Campania rappresenta una vera e propria emergenza sanitaria, e la prevenzione resta l’arma più efficace. Monitorare i segnali del corpo, rimanere idratati e prendersi cura dei soggetti più vulnerabili può fare la differenza.