A margine della presentazione del nuovo pallone della Lega Pro, il presidente Matteo Marani si è soffermato sulle speranze di questa stagione che andrà ad iniziare, ma anche sulle situazioni difficili della stessa Lega. "Vorrei vedere confermata – ha detto - la crescita dei giovani. Nell’ultimo campionato c’è stato un aumento significativo della loro presenza. È frutto anche della riforma che porta il nome di Gianfranco Zola, che punta a valorizzare i ragazzi. Mi auguro che questi giovani possano poi trovare spazio anche nelle categorie superiori. La Serie C deve tornare a essere l’ascensore del calcio italiano. Un esempio? Roberto Baggio, che da Vicenza arrivò proprio qui a Firenze. Quello che invece non vorrei rivedere sono le difficoltà economico-finanziarie, che purtroppo persistono. È un tema delicato che riguarda tutto il calcio, non solo quello italiano. I ricavi sono diminuiti, mentre i costi sono rimasti elevati. Per questo abbiamo introdotto un salary cap, che quest’anno sarà sperimentale e dal prossimo entrerà a regime. Non è solo uno strumento di controllo, ma anche culturale. Invieremo mensilmente ai club un report su quanto stanno spendendo, se stanno sforando, con l’obiettivo di aumentare consapevolezza e capacità gestionale. Dal prossimo anno sarà obbligatorio avere gli indicatori economici in regola per iscriversi al campionato. È una scelta dura, ma necessaria per la tutela di tutti. Una società in crisi crea difficoltà a tutto il sistema".
Poi Marani si è soffermato sulla situazione difficile che stanno vivendo nella Ternana..."Monitoriamo la vicenda, come facciamo con tutte le situazioni critiche. Il contesto è complesso, ma non è una novità. Chi conosce la Serie C sa che certe problematiche si trascinano da decenni. Personalmente, ho iniziato a fare il cronista più di 30 anni fa e già allora i problemi erano simili. Nessuno ha la bacchetta magica. Serve lavoro, serietà e volontà di migliorare. Nel caso della Ternana, come in altri, è giusto dire le cose chiaramente. A volte c’è la tendenza a nascondere, ma i problemi prima o poi emergono. Non si può andare avanti con il 90% dei ricavi assorbiti dagli stipendi. Nessuna azienda al mondo reggerebbe con un rapporto del genere. Serve una vera cultura economica. Per questo abbiamo chiesto regole più stringenti e maggiore formazione. Amministrare un club non significa solo trovare risorse, ma saperle gestire con competenza".