Grande successo nella quiete di Tenuta Volpe a Savignano Irpino per la presentazione del libro affascinante di Emanuela Sica: "Memorie di una Janara". Evento promosso dal Club Panathlon di Ariano Irpino in collaborazione con la sezione Fidapa di Sant'Andrea di Conza.
E' stata l’architetta Antonella Moscariello a presentare con passione e acuta profondità l’opera, guidando i presenti in un viaggio letterario tra il romanzo, la poesia, il dialetto e quindi la memoria unita agli antichi saperi femminili. A seguire: letture delle socie, ballo della tradizione con la pacchiana di Montecalvo Irpino, L'emozione di Emanuela Sica: "Un’esperienza davvero unica tra fiori, magia, parole, tradizioni e memoria".
L'autrice, Emanuela Sica, ci guida attraverso le pagine di un manoscritto ritrovato quasi per caso, in una casa dimenticata, tra le mura crepate di una contrada dal nome suggestivo: "Li Pacci".
È qui che un bambino inciampa in un segreto sepolto dal tempo, un manoscritto sbiadito che racchiude le "Memorie di una Janara".
Da questo ritrovamento si apre un varco tra passato e presente, un viaggio ancestrale in una terra intrisa di sortilegi e magia. La voce narrante è quella di una donna che rompe il silenzio, una voce che si fa eco di ribellione e oppressione, ma anche di una profonda conoscenza della natura.
Il libro ci invita a dissolvere antichi pregiudizi e stereotipi, illuminando la verità di chi fu erbaria e non strega, di chi conosceva i segreti della terra e per questo venne perseguitata.
È un inno alla giustizia negata a troppe donne, tradite da secoli di ignoranza e violenza. L'opera di Sica è un richiamo potente a figure (come ad esempio Ildegarda di Bingen), guaritrici e sapienti il cui sapere fu spesso etichettato come stregoneria. "La strega non è che una sacerdotessa dimenticata", ci ricorda l'autrice, sottolineando come il confine tra strega e santa sia spesso solo una questione di prospettiva. Le janare, figure misteriose e affascinanti della tradizione campana, sono qui celebrate come donne libere, custodi di un sapere antico, capaci di tessere destini e di guarire, ma anche perseguitate per la loro indomita libertà.
Un canto antico che risuona ancora, la testimonianza di un potere che sfida il tempo e le paure, invitandoci a immaginare un mondo più grande, più selvaggio, più libero.