Solofra

di Paola Iandolo


L'uxuricidio di Battipaglia, Marco Aiello era capace di intendere e volere quando colpì Maria Rosa Troisi, la trentasettenne originaria di Solofra.  E' quanto emerso dalla perizia depositata davanti ai giudici della Corte di Assise di Salerno dallo psicologo e criminologo Forense Silvestro Calabrese, nominato dalla parte civile l'associazione Non sei sola.  Esclusa la presenza di disturbi mentali significativi.

Le differenze 
A differenza della precedente consulenza, che ipotizzava un disturbo paranoide e una parziale incapacità di intendere e volere, la nuova relazione evidenzia come l'omicidio sia stato compiuto in piena lucidità, dettato da una volontà di controllo sulla vittima incinta al momento dell'aggressione.
Ad avviso del consulente Calabrese, Aiello - accusato di omicidio volontario e interruzione non consensuale di gravidanza - era cosciente delle sue azioni e perfettamente in grado di partecipare al processo. 
 

La ricostruzione

Maria Rosa Troisi venne uccisa brutalmente a Battipaglia nel 2023, la sua città adottiva per circa dieci anni, dove si era trasferita dopo il matrimonio. Ad ucciderla il marito, padre dei suoi bimbi, con una coltellata mortale alla gola durante una violenta lite nella loro casa di via Flavio Gioia, nella frazione Lago di Battipaglia. Quando i Carabinieri arrivarono in casa, il corpo di Maria Rosa Troisi giaceva nella cucina in mezzo a una pozza di sangue.