È un appello amaro e deluso quello lanciato da Luca Trapanese, assessore al Welfare del Comune di Napoli, in seguito a un episodio avvenuto nella notte tra il 2 e il 3 luglio 2025. Dalla spiaggia pubblica attrezzata della Rotonda Diaz, sono scomparse due sedie da regista e la pedana per disabili è stata spostata e gettata verso il mare, insieme alle basi degli ombrelloni.
L’indignazione sui social: “Napoli non può mantenere la dignità per due sedie?”
Attraverso un post pubblicato su Facebook, l’assessore ha espresso profonda delusione per quanto accaduto:
“Offrire servizi, realizzare progetti e impegnarsi affinché i fondi disponibili siano messi al servizio della comunità non è una cosa semplice. Sapere che già all’apertura della spiaggia attrezzata mancano due sedie mi fa pensare che arriveremo alla fine dell’estate e non troveremo più nulla”.
Un gesto di inciviltà che mina uno dei progetti volti a rendere accessibile e inclusiva la fruizione del mare per tutti, inclusi i cittadini con disabilità.
Il problema della custodia dei beni pubblici
Trapanese ha anche evidenziato l’impossibilità di garantire una vigilanza notturna:
“Non è nemmeno pensabile prevedere una vigilanza notturna: avrebbe un costo insostenibile, oltre a essere una soluzione triste e umiliante”.
Il riferimento è chiaro: la responsabilità civile dovrebbe partire dai cittadini stessi, e non solo dalle istituzioni.
Un confronto con le città europee
Nel suo sfogo, l’assessore sottolinea come in molte città europee e del mondo esistano spazi pubblici curati e rispettati, senza la necessità di sorveglianza costante:
“Ho viaggiato il mondo e ho visto luoghi attrezzatissimi, dove i cittadini utilizzavano con rispetto ciò che veniva messo a loro disposizione. Non potrebbe anche Napoli essere riconosciuta come una città del mondo, capace di mantenere la sua dignità, anche solo per delle semplici sedie?”
Un appello al senso civico dei napoletani
Il messaggio è chiaro e diretto: la tutela dei beni pubblici è una responsabilità collettiva. L’episodio della Rotonda Diaz rappresenta un campanello d’allarme non solo per il decoro urbano, ma anche per la cultura del rispetto e dell’inclusione che l’amministrazione cerca di promuovere.