Benevento

Ha ripercorso tra le lacrime quel pomeriggio del 13 gennaio 2024, quando l'umanità le si era parata dinanzi con le sue due facce: buona e torva. Era un sabato, e lei, una insegnante di Benevento, munita di regolare prescrizione, aveva cercato di raggiungere in auto la farmacia a piazza Santa Sofia, di turno, per ritirare una bombola di ossigeno che serviva alla sorella. Era stata operata, ne aveva bisogno, ha precisato in aula.

Un racconto sofferto, il suo, ascoltato nel processo, in corso dinanzi al giudice Murgo, a carico di Fioravante Bosco, ex comandante della polizia municipale, imputato di diffamazione ai danni di Belmonte, suo vice dell'epoca. Cosa c'entri la docente è presto detto: una pattuglia di vigili aveva impedito alla donna il transito nella zona a traffico limitato, lei aveva cercato di spiegare la situazione in cui si trovava. Niente da fare: aveva parcheggiato e si era diretta a piedi verso la farmacia, il cui titolare, resosi conto che da sola non ce l'avrebbe potuta fare, si era caricato sulle spalle la bombola, del peso di oltre 20 chili, e l'aveva sistemata nella macchina della poverina, in sosta lungo via Cardinal di Rende.

L'episodio aveva destato scalpore, inevitabili le polemiche. L'Ordine dei farmacisti aveva ricevuto la segnalazione dal suo iscritto, il Comune aveva chiesto una relazione al vertice della polizia municipale, il cui contenuto era stato ritenuto offensivo da Belmonte – parte civile con l'avvocato Nunzio Gagliotti -, che aveva denunciato Bosco, difeso dall'avvocato Vincenzo Regardi. A novembre una nuova udienza.

In una nota l'avvocato Nunzio Gagliotti precisa che "la teste, nel corso dell’odierna deposizione, ha dichiarato che, fatto accesso alla ztl, parcheggiata e chiusa l’auto s’era poi portata verso l’auto dei vigili che in quel momento si trovava a transitare lungo il corso Garibaldi al fine di comunicare d’esser diretta in farmacia per l’approvigionamento urgente di bombola d’ossigeno e d’aver, infine, proseguito verso l’indicata destinazione; ha precisato, inoltre, che alcuna contravvenzione le fu contestata per la consumata violazione.Risulta, pertanto, imprecisa la cronaca allorquando riporta testualmente : “… una pattuglia di vigili aveva impedito alla donna il transito nella zona a traffico limitato, lei aveva cercato di spiegare la situazione in cui si trovava. Niente da fare: aveva parcheggiato e si era diretta a piedi verso la farmacia ..”. Invero, per quanto da essa stessa riferito, la teste, al momento di portarsi verso l’auto dei vigili di passaggio, aveva già effettuato il transito in ztl ed ivi parcheggiata e chiusa la propria auto".