Avellino

Tre studi hanno da poco dimostrato che delle cellule staminali indotte artificialmente potrebbero curare il diabete o la malattia di Parkinson. Nel 2007 il ricercatore giapponese Shinya Yamanaka fece sensazione pubblicando un metodo capace di produrre, a partire dalle cellule della pelle (dei fibroblasti), delle cellule somiglianti a cellule staminali embrionali, capaci di dar nascita a numerosi tessuti.

Questa scoperta fece un gran rumore sia in prospettiva di ricerca sia in prospettiva di terapie. Queste cellule furono chiamate cellule staminali pluripotenti indotte (iPS in inglese). Non era assolutamente necessario ricorrere a delle cellule embrionali per queste ricerche dato che la prospettiva di un impiego di proprie cellule di un paziente così trasformate poteva evitare il rischio di un rigetto. Questi lavori sono valsi al prof. Yamanaka per ricevere il premio Nobel della medicina, soltanto cinque anni dopo la loro pubblicazione! Successivamente sono stati condotti molti lavori che miravano ad ottenere, a partire dagli iPS, cellule staminali o differenziate del cervello, dei muscoli, del midollo osseo o dell’intestino.

Dopo le prime dimostrazioni nelle cavie, sono iniziate le sperimentazioni cliniche, notoriamente nel Giappone, riguardanti molte malattie degenerative degli occhi, dei muscoli, e del cervello. All’inizio queste ricerche non hanno dato riscontri positivi. Successivamente, nello spazio di sei mesi, tre pubblicazioni scientifiche hanno, per la prima volta, portato dei risultati, certamente preliminari, di una certa efficacia riguardo alle malattie degenerative.

Nell’autunno scorso, un gruppo cinese, utilizzando delle cellule iPS ottenute per induzione chimica (differente dal metodo di Yamanaka) per produrre in laboratorio delle cellule del pancreas che secernono l’insulina, le ha in seguito trapiantate in un muscolo dell’addome di un paziente diabetico. Il paziente in questione ha visto la sua glicemia normalizzarsi senza effetti collaterali spiacevoli.

Il carattere unico di questo successo invita alla prudenza. Più recentemente, due gruppi che hanno utilizzato, il primo cellule staminali embrionali, il secondo cellule iPS allogeniche (cioè provenienti da donatori differenti), hanno ottenuto dei progenitori di neuroni capaci di produrre dopamina (queste cellule vanno progressivamente perdute nel morbo di Parkinson). L’iniezione delle cellule staminali embrionali e delle iPS allogeniche nella regione del cervello implicata nel controllo dei movimenti di 19 pazienti affetti da morbo di Parkinson ha permesso un miglioramento dei sintomi in due terzi dei pazienti, miglioramento confermato dalla risonanza magnetica.

Questi risultati sono preliminari e necessitano nuovi esperimenti clinici da confermare, anche sul lungo termine, in un maggior numero di pazienti. Sono nel mirino altre malattie degenerative (dell’occhio, dei muscoli, etc.).

L'autore è Medico - Endocrinologo