di Paola Iandolo
Sono cinquantotto gli imputati accusati a vario titolo di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale, falso in atto pubblico aggravato e fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona. La Procura di Avellino ha chiesto il processo per i 58 coinvolti nel filone parallelo all'inchiesta principale, in fase dibattimentale. A firmare l'avviso il sostituto procuratore della Repubblica di Avellino Luigi Iglio, nei confronti di 58 soggetti che avrebbero usufruito dei falsi certificati per ottenere l’indennizzo dalla compagnie assicurative per incidenti in realtà mai avvenuti. I 58 compariranno davanti al gup - del tribunale di Avellino - il 5 novembre prossimo per la celebrazione dell'udienza preliminare.
Tra gli indagati ci sono anche tre medici, che già erano finiti nel mirino della Procura e dei Carabinieri nella prima tranche di indagini, che aveva portato anche ad una misura cautelare. Settantasette i capi di imputazione, che hanno ricostruito tutti i sinistri presuntamente falsi. In totale si tratta di 74 falsi incidenti già contestati dopo la misura cautelare eseguita nel giugno del 2022. Gli indagati avranno venti giorni di tempo per depositare memorie o chiedere di essere ascoltati dalla Procura. Le indagini hanno, altresi, consentito di ricostruire l'articolata compagine organizzativa, fatta, appunto, di distinti gruppi criminali, operanti in ambiti diversi, acquisendo indizi di reita nei confronti di 267 persone, ciascuna delle quali con compiti ben precisi.
Il protocollo operativo dei gruppi era, tuttavia, simile: i falsi sinistri erano inscenati in aree prive di sistemi di videosorveglianza e le lesioni, procurate al fine di supportare le richieste risarcitorie, andavano dalle ipotesi più lievi delle ecchimosi o delle abrasioni fino a quelle più gravi della rottura dei denti o delle lesioni agli arti. A tal fine, gli indiziati assoldavano soprattutto persone in precarie condizioni economiche, in alcuni casi anche minorenni o soggetti affetti da gravi patologie. I sodalizi si avvalevano, per la compiuta istruzione delle pratiche risarcitorie dei medici (indagati per aver rilasciato attestazioni false circa le lesioni subite dalle vittime), di 3 avvocati (due dei quali destinatari della misura restrittiva degli arresti domiciliari) e di 2 titolari di studi di infortunistica stradale (destinatari del provvedimento di inibizione all'esercizio dell'attività professionale).