Un volto nuovo alla guida del governo ucraino. Yulia Svyrydenko, 39 anni, potrebbe presto diventare la seconda donna premier nella storia dell’Ucraina. La sua nomina, che attende il via libera del parlamento, segna una svolta storica per il Paese, ancora piegato da oltre tre anni di guerra con la Russia. La scelta porta la firma del presidente Volodymyr Zelensky, che ha avviato il più ampio rimpasto di governo dall’inizio del conflitto. A Svyrydenko sarà affidato il compito cruciale di dare concretezza ai "cambiamenti strutturali" richiesti dal capo dello Stato: dalla difesa alla riorganizzazione dell’apparato economico-statale.
Origini provinciali e ascesa fulminea
Nata nel 1985 a Cernihiv, da una famiglia di impiegati pubblici, Svyrydenko ha costruito la propria carriera tra le pieghe dell’amministrazione regionale, per poi farsi largo a Kyiv. Dopo l’esperienza come capo dell’Amministrazione statale della sua regione, nel 2019 entra nel governo Honcharuk come vice Ministra dello Sviluppo Economico, del Commercio e dell'Agricoltura. Nel 2020 viene nominata vice capo dell’ufficio di gabinetto presidenziale sotto Andriy Yermak, e l’anno successivo ministra dell’Economia e vicepremier. Un cursus honorum rapido, sostenuto da competenze tecniche e una fitta rete di alleanze.
Le ragioni della scelta di Zelensky
La nomina di Svyrydenko non è solo tecnica. È politica. Dietro la decisione di Zelensky si celano almeno due elementi chiave: il suo stretto rapporto con Andriy Yermak, vero regista del potere a Kyiv, e la sua credibilità presso l'amministrazione Trump. La ministra ha infatti guidato i colloqui economici con il segretario al Tesoro Scott Bessent, sfociati in un accordo strategico sui minerali critici, fondamentale per l’industria americana. In questo momento in cui i rapporti tra Ucraina e Stati Uniti potrebbero essere riscritti con il ritorno di Trump alla Casa Bianca, il profilo di Svyrydenko appare come un ponte naturale.
Un governo chiamato a ricostruire
Il rimpasto orchestrato da Zelensky punta a rilanciare l'efficacia dell’azione esecutiva. Shmyhal, il premier uscente, assumerà l’incarico di ministro della Difesa. A Svyrydenko toccherà affrontare le due sfide più urgenti: rafforzare l’industria bellica nazionale per sostenere lo sforzo militare e razionalizzare le spese pubbliche, liberando risorse per la ricostruzione. Zelensky ha parlato chiaramente: bisogna “incrementare la produzione interna di armi” e “tagliare in modo drastico le spese non essenziali”. Un compito titanico in un Paese ancora sotto le bombe e con un’economia al collasso.
Tymoshenko, un precedente ingombrante
Se il parlamento approverà la sua nomina, Svyrydenko seguirà le orme di Yulia Tymoshenko, la pasionaria della Rivoluzione Arancione, prima donna a ricoprire la carica di premier in Ucraina. Tuttavia, il contesto attuale è radicalmente diverso. Mentre Tymoshenko fu il volto del sogno democratico post-sovietico, Svyrydenko si muove in uno scenario bellico, dove le priorità sono concretezza, alleanze strategiche e gestione dell’emergenza.
Cresce il dissenso, ma Zelensky accelera
Il presidente Zelensky ha rinviato le elezioni presidenziali e parlamentari a causa della guerra. In questo vuoto democratico, il rimpasto diventa lo strumento principale per imprimere un cambio di passo. Ma non mancano le critiche. Nelle opposizioni crescono le voci che accusano il presidente di concentrare troppo potere su di sé, svuotando il ruolo del parlamento e riducendo gli spazi del confronto. Il malcontento resta per ora sommerso, ma potrebbe emergere con forza se le riforme promesse non dovessero produrre risultati concreti.