Il diabete è diventato un problema di salute mondiale maggiore in ragione di un aumento marcato della popolazione diabetica. Secondo i rapporti 2021 della Federazione internazionale del diabete, il tasso di prevalenza mondiale è del 10,5%. I fattori di rischio conosciuti del diabete comprendono le predisposizioni genetiche, l’obesità, l’alimentazione, la sedentarietà, e l’invecchiamento.
Ricerche recenti suggeriscono un’associazione potenziale tra l’inquinamento atmosferico e il rischio di diabete. Questo fenomeno è potenzialmente mediato da meccanismi come le anomalie del sistema nervoso, lo stress ossidativo, l’infiammazione del tessuto adiposo, la disfunzione endoteliale, e l’alterazione della sensibilità all’insulina.
Comunque i dati restano fluidi, dato che alcuni studi non hanno trovato nessuna associazione significativa tra l’inquinamento atmosferico e il rischio di diabete. Ciò dipende dalla popolazione studiata, dalla taglia delle polveri sottili, dall’origine dell’inquinamento. Il deserto del Taklamakan è una regione caratterizzata da un’aridità importante, da frequenti tempeste di polvere, e da livelli alti di inquinamento. L’obbiettivo dello studio era di analizzare il rischio di diabete negli adulti di questa regione. Si sono valutate le concentrazioni medie, per 3 anni (2018-2020) di polveri sottili (PM1, PM2,5, PM10), di monossido di carbonio (CO), di diossido di azoto (NO2), e di diossido di zolfo (SO2). Le Odd ratio per il diabete associato ad un aumento di 10 microgrammi per metro cubo di PM1, PM2,5, PM10, CO, e NO2 erano rispettivamente di 1,898, 1,07, 1,013, 1,009. e 1,337.
Gli uomini, gli ultracinquantenni, coloro con un basso livello di educazione, i non fumatori, i sedentari sembravano più sensibili agli effetti nefasti dell’inquinamento atmosferico. Ulteriori analisi hanno confermato questi risultati. In conclusione questo studio fornisce dei risultati con una correlazione tra l’esposizione prolungata all’inquinamento atmosferico e la prevalenza del diabete in persone che vivono in zone desertiche.
L'autore è Medico - Endocrinologo