Avellino

Il grido che sale dalle montagne interne. Le campane suonano ancora a Santa Croce del Sannio, Cairano, Guardia Lombardi, ma il rintocco rischia di perdersi in valli sempre più vuote. Nel nuovo Piano strategico delle Aree Interne, oltre 40 comuni di Sannio e Irpinia finiscono nella “fascia 4”: territori giudicati in spopolamento irreversibile. Per i sindaci è un’ingiustizia che «certifica la morte dei borghi» invece di incentivarne la rinascita.

Numeri che preoccupano

  • 82?% dei comuni interni italiani perderà abitanti entro il 2043; in Campania la quota supera il 90?%.

  • Nei municipi del Fortore beneventano il rapporto over?65/under?15 ha già superato 3?a?1.

  • Nel 2024 in Irpinia si contano 18 comuni “a nascite zero”; il saldo migratorio estero non basta a compensare.

Voci dal Sannio: «La montagna non è un costo»

«Cancellare l’autonomia dei piccoli municipi sarebbe un colpo mortale», avverte Antonio Di Maria, presidente della Provincia di Benevento e sindaco di Santa Croce del Sannio. Il paese, 900 anime, gestisce in proprio scuole dell’infanzia, raccolta differenziata e assistenza domiciliare grazie a reti di volontariato: «Qui ogni euro di spesa pubblica diventa valore sociale, culturale e ambientale.»

Irpinia resiliente: dai murales di Cairano alle comunità energetiche

Nel borgo di Cairano (277 abitanti) il sindaco Mario Marino ha puntato su arte contemporanea e residenze d’artista per invertire il declino. Il risultato? Un +12?% di presenze turistiche in tre anni e cinque nuove attività ricettive.
A Guardia Lombardi un consorzio di agricoltori e il Comune stanno installando 2?MW di fotovoltaico diffuso: l’energia condivisa ridurrà le bollette del 30?% a 400 famiglie e garantirà entrate al bilancio locale.

Servizi che si assottigliano

  • Sanità: il pronto soccorso di Sant’Agata de’ Goti opera a orario ridotto; in Alta Irpinia la carenza di pediatri obbliga le famiglie a 60?km di auto.

  • Scuola: a Monteverde l’Istituto comprensivo accorpa 12 comuni; la pluriclasse in paese ha 7 alunni dai 6 agli 11 anni.

  • Giustizia e trasporti: la linea ferroviaria Avellino-Rocchetta è riaperta solo per treni turistici; ad Ariano Irpino il tribunale funziona in proroga.

Le richieste dei sindaci

  1. Snellire la burocrazia PNRR: “cantierare” subito i 310?milioni aggiuntivi destinati alle aree interne.

  2. Fiscale di vantaggio: crediti d’imposta per chi apre imprese agricole, artigiane e digitali con sede legale nei borghi.

  3. Scuole presìdio: laboratori diffusi, didattica outdoor e residenze studentesche per attirare famiglie under?40.

  4. Medicina di prossimità: cabine sanitarie h24 collegate in telemedicina agli ospedali di Avellino e Benevento.

  5. Marketing territoriale unico: brand “Appennino campano – Sannio & Irpinia” per connettere vini DOCG, olio Ravece, pecorino Carmasciano e itinerari UNESCO.

Oltre l’emergenza: modelli che funzionano

  • Ostana (CN) è passata da 5 a 80 residenti grazie a un piano casa agevolato e coworking nel vecchio municipio.

  • Belforte del Chienti (MC) sostiene cultura e welfare con la partnership dell’industria del caffè Nuova Simonelli.
    Questi esempi dimostrano che investimenti mirati e visione politica possono trasformare un destino di abbandono in opportunità.

Turismo lento e cammini religiosi

Il “Cammino di San Pio” collega Pietrelcina a Conza: 120?km tra vigneti e santuari, già 15?mila passaggi nel 2024. Adeguare la segnaletica, creare ostelli diffusi e integrare la rete con l’Alta Velocità di Apice-Hirpinia potrebbe raddoppiare il flusso entro tre anni.

La montagna del futuro è qui

Sannio e Irpinia non chiedono elemosina, ma una strategia che valorizzi energie locali, capitale umano e biodiversità. «Se lo Stato ci accompagna – insiste Marino – possiamo diventare laboratori di transizione ecologica, non pagine di un necrologio nazionale.»
E mentre Roma discute, nei piccoli comuni si continua a progettare: pannelli solari sui tetti delle scuole, festival letterari nei vicoli di pietra, start-up di agricoltura rigenerativa. Segni concreti che, nelle terre alte del Mezzogiorno, la vita non ha alcuna intenzione di arrendersi.