“Siamo molto contenti perché la cultura non deve diventare la pista per la propaganda che schiaccia il mondo libero”. Tetyana Shyshnyak, artista ucraina di Donetsk riparata a Benevento commenta così l'annullamento del concerto del maestro Valery Gergiev, amico di Putin considerato megafono della propaganda russa, che era in programma per la prossima domenica alla Reggia di Caserta.
“Come artista – prosegue Shyshnyak coordinatrice e mediatrice culturale del movimento Mean e presidente dell’associazione “OrbiSophia” - penso che la cultura debba essere ambasciatore di pace ma non è giusto usare eventi culturali come metodo sottile per insediare messaggi di propaganda di un regime assassino sanguinoso”.
Sono profuga: ho perso la mia casa come tutta la mia famiglia
E ancora “Siamo davvero indignati quando assistiamo alla leggerezza con la quale molti sedi in Italia accolgono manifestazioni culturali russe”.
E dunque il doloroso racconto personale “Sono profuga, ho perso la mia casa come tutta la mia famiglia e nella mia città Gergiev ha fatto concerti di propaganda. Al Bolshoi Theatre ha mostrato immagini della mia città conquistata nel 2014 presentandola come una liberazione: la mia città è stata invasa”.
NAU rete di associazioni ucraine "La giustizia ha prevalso"
Tetyana Shyshnyak è pure volontaria sostenitrice di NAU una rete di associazioni ucraine, italo-ucraine e italiane unite dal sostegno all’Ucraina che promuove una visione europea dell’Ucraina e degli ucraini. Agisce ogni giorno per tutelare i valori europei di libertà, democrazia, diritti umani e dignità.
“La giustizia ha prevalso: il concerto di propaganda russa nella Reggia di Caserta (sito UNESCO) è stato annullato” scrive Nau a riguardo e ancora “Grazie alla pressione esercitata da intellettuali, artisti, esponenti del mondo politico e della società civile, è stato impedito l’utilizzo dei luoghi tutelati dall’Unesco per la diffusione della propaganda russa, proprio mentre l’Ucraina continua a subire una brutale guerra d’invasione.
I siti Unesco devono rimanere luoghi di cultura
Anche NAU - Network Associazioni per Ucraina ha contribuito in modo concreto, raccogliendo firme a sostegno della lettera ufficiale inviata alla Direzione dell’Unesco, per chiedere che questi spazi non venissero concessi a eventi che legittimano la narrativa di uno Stato aggressore. Insieme a tanti cittadini consapevoli, abbiamo chiesto con forza che l’Unesco resti fedele ai suoi principi fondamentali: difendere la verità, la memoria e il rispetto tra i popoli.
Questo annullamento rappresenta una vittoria della giustizia, della coscienza collettiva e dei valori universali. I siti Unesco devono rimanere luoghi di cultura, non strumenti nelle mani di chi manipola la storia per giustificare aggressioni, deportazioni e crimini di guerra”.