Una decisione presidenziale rimasta in sospeso. Gli Archivi Nazionali statunitensi hanno rilasciato migliaia di documenti digitalizzati relativi all’assassinio di Martin Luther King, avvenuto nel 1968. L'iniziativa segue un ordine esecutivo firmato da Donald Trump all'inizio del suo mandato presidenziale, che prevedeva la declassificazione dei dossier riguardanti i più celebri omicidi politici del Novecento americano, inclusi quelli dei fratelli Kennedy.

L’FBI, James Earl Ray e l’indagine

Secondo l'Ufficio del Direttore dell'Intelligence Nazionale, i documenti rilasciati superano i 230mila file e contengono informazioni dettagliate sulle indagini dell'FBI, sul principale imputato James Earl Ray, e su alcuni possibili indizi alternativi analizzati nel corso degli anni. Si tratta di rapporti, promemoria interni e aggiornamenti investigativi, molti dei quali mai resi pubblici fino a oggi.

Le perplessità della famiglia King

La famiglia di Martin Luther King ha espresso forti riserve sulla decisione, pur ribadendo il proprio impegno a favore della trasparenza. I figli del pastore, Martin Luther King III e Bernice King, hanno sottolineato la necessità di leggere i documenti nel loro contesto storico, denunciando la campagna di disinformazione e sorveglianza ossessiva condotta dall'FBI sotto la guida di J. Edgar Hoover.

Una verità ancora cercata

L’ex procuratrice generale Pam Bondi, intervenuta in merito alla pubblicazione, ha affermato che il popolo americano ha diritto a conoscere la verità su uno dei crimini più scioccanti della sua storia contemporanea. La divulgazione segue quella, avvenuta lo scorso marzo, dei documenti sull’omicidio di John F. Kennedy, in un processo che potrebbe ridefinire il rapporto tra segreto di Stato e memoria collettiva.