Il Parco Archeologico di Pompei e la Procura della Repubblica hanno siglato un nuovo protocollo d’intesa per combattere il saccheggio e la spoliazione clandestina dei siti archeologici. L’intesa mira a mantenere un canale di comunicazione rapido e costante per garantire interventi tempestivi e coordinati, sia sul piano investigativo che operativo.
Il fenomeno degli scavi illegali a Pompei rappresenta una minaccia continua per la tutela del patrimonio storico: reperti trafugati, tunnel clandestini e attività criminali rischiano di compromettere in modo irreparabile secoli di storia.
La Procura: informazioni immediate e ispezioni sul campo
Tra i punti centrali dell’accordo, la Procura si impegna a trasmettere tempestivamente tutte le notizie in suo possesso relative ad attività sospette nelle aree archeologiche. Potrà inoltre richiedere l’attivazione di scavi archeologici ufficiali o di saggi esplorativi nelle zone sotto indagine.
Durante le operazioni sarà garantita la presenza di ufficiali della Polizia Giudiziaria, autorizzati a: ispezionare cunicoli e tunnel sospetti; sequestrare strumenti e reperti; analizzare gli oggetti rinvenuti sul posto.
Tutto il materiale sequestrato sarà affidato in custodia al Parco Archeologico di Pompei.
Il Parco: scavi urgenti e aggiornamento delle mappe
Dal canto suo, il Parco si impegna ad avviare con urgenza, su richiesta, scavi nelle aree d’interesse investigativo, garantendo standard scientifici elevati e fornendo supporto alle attività d’indagine.
Inoltre, il protocollo prevede: la redazione periodica di una carta archeologica aggiornata, con mappatura dettagliata delle aree non esplorate, scavi condotti e zone a rischio e un elenco completo e aggiornato dei beni trafugati, inclusi quelli esportati all’estero secondo fonti attendibili.
Validità del protocollo: due anni con possibilità di rinnovo
L’accordo ha una validità di due anni, rinnovabile alla scadenza, e rappresenta un passo fondamentale per la tutela e la valorizzazione del sito archeologico più visitato d’Italia.