Con una sentenza destinata a far discutere, il TAR della Campania ha annullato l’ordinanza con cui la Prefettura di Napoli, a fine giugno, aveva prorogato il divieto di stazionamento in alcune zone “sensibili” della città. Tra queste: i Decumani, Piazza Garibaldi, Chiaia e il Vomero.
Il provvedimento, nato per contrastare microcriminalità, degrado urbano e violenza, prevedeva l’allontanamento di soggetti segnalati per comportamenti molesti, borseggi o reati legati alla droga. Ma per il Tribunale, la misura è illegittima.
Le motivazioni del TAR: “Misure straordinarie diventate permanenti”
Il TAR ha stabilito che il prefetto ha applicato misure straordinarie per affrontare problemi ordinari, violando così il principio di temporaneità previsto dalla legge. In particolare, la presidente della quinta sezione, Maria Abbruzzese, ha sottolineato come l’ordinanza sia stata prorogata per tre volte, perdendo così il suo carattere eccezionale.
Le reazioni: tra esultanza e ricorsi
Le associazioni ricorrenti hanno parlato di vittoria della Costituzione. In una nota firmata dagli avvocati Andrea Chiappetta e Stella Arena, il team legale ha dichiarato:
“Il diritto non può piegarsi a logiche di emergenza permanente. Le libertà personali non si comprimono per ordinanza.”
Secondo i legali, nessuna direttiva ministeriale può derogare, nemmeno di fatto, ai principi di uguaglianza, legalità, presunzione di innocenza e proporzionalità.
Il consigliere Andreozzi: “Serve una nuova direzione”
Anche il consigliere comunale, di Sinistra Italiana, Rosario Andreozzi ha accolto positivamente la sentenza.
“Non si possono affrontare dinamiche sociali complesse con strumenti repressivi. Serve un cambio di passo nelle politiche pubbliche”, ha affermato.
Andreozzi invita l’amministrazione a privilegiare l’ascolto, il confronto e la partecipazione, specialmente nelle decisioni che riguardano il commercio e l’aggregazione giovanile.
Il Prefetto non ci sta: pronto il ricorso al Consiglio di Stato
Dura la replica del prefetto Michele Di Bari, che ha annunciato ricorso al Consiglio di Stato. “Le zone rosse sono nate da decisioni condivise con i sindaci, per contrastare degrado e criminalità. La sicurezza dei cittadini è una priorità”, ha dichiarato.
La vicenda, quindi, non si chiude qui. Sarà ora il Consiglio di Stato a esprimersi in via definitiva sulla legittimità delle “zone rosse” a Napoli.