Avellino

di Paola Iandolo 

La casa circondariale di  Bellizzi Irpino ad Avellino è al centro di un’emergenza idrica che si protrae da tempo. A denunciarlo è Orlando Scocca, Segretario Regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sinappe), che segnala una situazione di disagio diffuso all’interno dell’istituto. “La situazione del carcere di Avellino riguardo alla mancanza d'acqua è un problema cronico e complesso, dovuto a una combinazione di fattori come l'inadeguatezza delle infrastrutture e il comportamento dei detenuti”, ha dichiarato Scocca, evidenziando come l’ampliamento del padiglione detentivo sia avvenuto “senza un adeguato adeguamento delle risorse idriche”, contribuendo ad aggravare le criticità esistenti.

Particolare rilievo viene attribuito all’uso improprio dell’acqua da parte di alcuni detenuti: “Il fatto che alcuni detenuti lascino i rubinetti aperti per conservare alimenti freschi complica ulteriormente le cose”, ha affermato il segretario del Sinappe. Scocca sottolinea di aver già sollevato la questione in diverse occasioni, anche presso i gestori del servizio idrico: “È importante che le cose vengano raccontate in modo corretto. Mi permetto di dire queste cose, perché di questo argomento mi sono occupato in diverse occasioni, anche avendo interlocuzione con l'Alto Calore, ma nulla è stato fatto”, ha spiegato. L’appello è rivolto alle istituzioni: “È giusto che le autorità competenti affrontino questo problema per garantire condizioni di vita dignitose all'interno dell'istituto di Avellino, sia per chi sconta la pena, sia per i Poliziotti della Polizia Penitenziaria che lavorano nella stessa condizione”.