di Paola Iandolo
La società americana Pfizer di New York ha inserito l’Unità Operativa Complessa di Oncologia Medica dell’ospedale di Avellino San Giuseppe Moscati tra i centri coinvolti nel mondo per la sperimentazione di una nuova terapia farmacologica, destinata a pazienti non operabili. Riguarda quei malati di tumore al polmone non resecabile, cioè non operabile per posizione e o dimensione della massa tumorale, ma anche a causa del suo coinvolgimento di organi vitali. Questo farmaco ha l’obiettivo di integrare le terapie già in uso quando il tumore non può essere rimosso chirurgicamente in modo completo e sicuro.Nell’Unità di Oncologia del Moscati di Avellino l’americana Pfizer sperimenterà sotto la responsabilità di Cesare Gridelli una nuova terapia farmacologica per i malati di tumore al polmone non operabile anche in fase di metastasi.
La terapia punta a intervenire anche in fase di metastasi, cioè quando le cellule tumorali si sono diffuse, sia attraverso il flusso sanguigno o linfatico, ad altre parti del corpo, determinando nuove lesioni tumorali a distanza dall’organo colpito originariamente. “Mediante l’innesto di anticorpi farmacoconiugati con un chemioterapico all’interno, l’obiettivo è di rendere preciso e capillare l’intervento, migliorando l’efficacia del trattamento”, ha spiegato il primario Cesare Gridelli. Ricordiamo che negli Stati Uniti Cesare Gridelli è stato premiato nel 2021 dall’American Society of Clinical Oncology per le innovazioni che ha apportato nella la cura delle persone anziane che, fino a un quarto di secolo fa, non venivano trattate se colpite da tumore in stadio avanzato.