La Francia blocca tutte le evacuazioni di cittadini di Gaza fino alla conclusione di un’inchiesta interna sulle procedure di selezione che hanno portato all’ammissione di una studentessa accusata di aver pubblicato sui social post antisemiti. 

Il contesto e l’annuncio ufficiale

Il ministro degli Esteri francese Jean-Noël?Barrot ha dichiarato su Franceinfo che «nessuna operazione di questo tipo, nessuna evacuazione di alcun tipo verrà effettuata prima che non avremo tratto le conseguenze di questa inchiesta». È stato quindi annunciato un completo congelamento delle evacuazioni dei cittadini gazawi verso la Francia fino al termine dell’indagine interna.

Il caso della studentessa e le indagini avviate

La sospensione è scattata dopo il rilievo di post sui social attribuiti a una studentessa palestinese destinataria di una borsa di studio del governo francese per frequentare Sciences?Po Lille. Secondo la ricostruzione, i post incitavano alla violenza contro la popolazione ebraica; pubblicazioni poi rimosse, che hanno spinto l’ateneo a sospenderne l’ammissione e la procura di Lille ad aprire un’inchiesta per apologia del terrorismo. Il governo francese ha inoltre aperto un’inchiesta amministrativa interna per valutare le falle nei controlli pre-ingresso.

Le misure di verifica sui profili già accolti

Barrot ha annunciato che «tutti i profili che sono entrati in Francia saranno oggetto di nuove verifiche dopo le falle che hanno condotto qui questa giovane donna». Il programma di selezione – creato un anno fa e basato su criteri accademici e controlli già svolti dalle autorità francesi e israeliane – dovrà essere sottoposto a revisione.

Le implicazioni e la risposta francese

La giovane, giunta in Francia l’11 luglio 2025, dovrà lasciare il Paese. Non è ancora stato chiarito verso quale destinazione e in che tempi avverrà l’espulsione. Intanto, Parigi conferma che, da ottobre 2023, ha accolto centinaia di cittadini gazawi tra studenti, artisti e malati, evacuati nell’ambito di programmi umanitari.

Tensioni tra sicurezza e obiettivi umanitari

La decisione segna un rafforzamento delle misure di sicurezza, ma potrebbe rallentare l’accoglienza umanitaria di persone vulnerabili. Barrot ha sottolineato la necessità di garantire accesso immediato e sicuro degli aiuti a Gaza e ha denunciato il blocco di 52 tonnellate di aiuti francesi alla frontiera egiziana, chiedendo l’apertura delle vie terrestri da parte di Israele. Le autorità intendono rafforzare i filtri di selezione pur mantenendo, in prospettiva, l’impegno umanitario verso situazioni critiche.