Avellino e conti comunali, l'ex sindaco di Avellino Gianluca Festa torna a parlare e mostra numeri e contenuti di quanto realizzato nei cinque anni del suo mandato. “In questi giorni sono state raccontate tantissime bugie. Vi mostro le carte, con coraggio, perchè racconto la verità.
Quando mi sono insediato c’erano 47 milioni di euro di disavanzo, quindi di debiti del passato, più 20 milioni di euro di debiti fuori bilancio per cause e questioni nate negli anni ’80 e ’90, quando io andavo ancora a scuola. E certamente non per questioni relative alla mia gestione”.
“Una passività complessiva di 67 milioni di euro, che quando ho lasciato il Comune erano scesi a 27 milioni di euro. Abbiamo risanato con la mia squadra 40 milioni di euro. Una gestione virtuosa e in quei cinque anni abbiamo anche organizzato eventi e manifestazioni che hanno rilanciato il commercio, reso Avellino una città con più servizi, più viva e più felice, con zero debiti fuori bilancio. Tutti i soldi che ho speso li ho trovati all’interno dei bilanci comunali. Non solo non ho potuto spendere in quei 5 anni 40 milioni di euro, che pure avevo in cassa, per problemi derivanti da 30-40 anni prima, e nonostante questo abbiamo reso la città molto più protagonista. Abbiamo dimostrato che ci siamo riusciti una volta e ci riusciremo ancora, a partire dal 2026”. Spiega l'ex sindaco Gianluca Festa, in un video diffuso alla stampa . Dopo l'assemblea pubblica della scorsa settimana Festa spiega le sue ragioni e ribatte in particolare agli oppositori politici che, come afferma, "continuano ad insinuare che in verità i debiti ereditati dall’amministrazione Festa sfiori cifre da 60 milioni di euro". L’ex sindaco non ci sta e, carte alla mano, torna a dire la sua verità, tornando anche sull’organizzazione dei grandi eventi: Quanto fatto per la città di Avellino ha portato introiti generali al commercio e non ha intaccato i soldi in cassa e chi dice il contrario mente”aggiunge. "L'amministrazione da me guidata è riuscita in 5 anni di duro lavoro a rendere Avellino una città viva, vivace, vivibile e produttiva - spiega -. E siamo pronti a rifarlo dal prossimo anno, dal 2026. Abbiamo già dimostrato di esserne capaci".