"Il nuovo ripascimento delle spiagge di Salerno è l’ennesimo fallimento di un’amministrazione che confonde il cemento con il progresso e la ghiaia con il mare. Ci avevano promesso un litorale rinato, ci ritroviamo una distesa di pietrisco duro, incompatibile con qualsiasi idea di spiaggia. La sabbia utilizzata è fredda, ostile, impossibile da attraversare a piedi nudi, da scavare, da vivere. Serve una trivella per piantare un ombrellone. Questa non è una spiaggia, è una distesa finta, imposta senza ascolto né rispetto per chi Salerno la abita davvero.
Dalla commissione urbanistica è emerso che il materiale usato non è pienamente conforme a quello previsto dal capitolato. La causa? Un difetto di verifica nella catena dei controlli. E manca anche il collaudo. L’amministrazione sostiene che, non essendo terminata l’intera opera, il collaudo possa attendere e che l’apertura di un tratto non lo richieda. Ma hanno comunque aperto un’area balneare al pubblico, pur sapendo che il materiale non era quello contrattualmente previsto, e senza averne certificato la qualità. È gravissimo". Lo denunciano in una nota gli attivisti del Movimento 5 Stelle Salerno.
Le dichiarazioni
Come ha evidenziato la nostra portavoce, Avvocata Claudia Pecoraro, anche in sede di commissione: “Il collaudo di un’opera pubblica è lo strumento attraverso il quale certificare la rispondenza dell’opera agli elaborati contrattuali e attestarne la piena qualità sotto tutti i profili. Ora, noi abbiamo un materiale non pienamente conforme, perché ce lo dice il Responsabile del Procedimento, e allo stato, in mancanza di collaudo, non possiamo sapere se la qualità del materiale usato sia idonea al principio di non lesione della salute dei cittadini.”
"Hanno aperto senza collaudo, sapendo che il materiale era difforme, e senza alcuna verifica sulla sua salubrità, pur trattandosi di un materiale a diretto contatto con le persone. È una responsabilità politica e amministrativa gravissima. Il mare non è uno sfondo da cartolina. È un diritto. È vita, salute, comunità. Serve un’altra idea di città. Una che ascolti, che progetti con le persone, che rispetti la natura, la dignità e l’intelligenza di chi qui ci vive. Non accetteremo più che Salerno sia trattata come una vetrina vuota mentre si svuota la qualità della vita di chi la abita", conclude la nota.