"Il primo tentativo di colpo di mano estivo da noi preannunciato è arrivato: l’ente idrico campano, guidato dai fedelissimi del presidente De Luca, si appresta ad approvare la proposta di delibera del 4 agosto 2025, che dispone la modifica della scelta della forma di gestione per il distretto casertano.
Si passa da una gestione interamente pubblica ad una gestione mista con la partecipazione dei privati al 45 % delle azioni per i prossimi 30 anni". E' quanto scrive in una nota il coordinamento campano per l’acqua pubblica.
"L’Ente idrico Campano vuole vendere la risorsa ai mercanti dell’acqua, proprio in piena estate quando la siccità e le interruzioni del servizio dovrebbero spingere ad una gestione pubblica e condivisa. Tutto nel totale disprezzo della volontà popolare di 26 milioni d’italiani che, con il referendum del 2011, avevano sancito che l’acqua deve restare fuori dal mercato.
Il comitato esecutivo dell’Eic si riunirà venerdì 8 agosto, con una grave violazione dell’articolo 15 del regolamento, in quanto non sono stati resi disponibili 5 giorni prima della seduta gli atti ed i documenti necessari.
Ma la cosa ancora più grave è che si decida di modificare la scelta della forma di gestione totalmente pubblica, approvata con la delibera n. 1 del 29 settembre 2022, senza una motivazione giuridica che giustifichi il passaggio ai privati. I comuni casertani non potranno esercitare il controllo della società, perché si passa da una forma totalmente pubblica ad una gestione privata, in cui le multinazionali si accaparreranno gli ingenti investimenti dello Stato.
Il tutto avviene a ridosso di Ferragosto, nel totale silenzio della politica casertana. Ci rivolgiamo, in primo luogo, ai componenti dell’Ente idrico Campano invitandoli a non approvare questo scellerato provvedimento, perché affetto da gravi vizi giuridici e procedurali.
Il secondo appello è rivolto a tutti i cittadini della provincia di Caserta affinché si faccia una forte pressione per impedire lo scippo dell’acqua, risorsa vitale per l’economia di una terra strettamente legata ad un uso pubblico e condiviso".