Napoli

Un ultimo saluto tra la sua gente, mentre le domande sulla sua fine restano senza risposta. Domani, 18 agosto, Napoli accoglierà le spoglie di Michele Luca Noschese, il DJ noto come Godzi, morto a 36 anni durante un intervento della polizia spagnola a Ibiza. I funerali si terranno alle 10.30 nella Basilica di San Francesco da Paola, cuore simbolico della città, con una partecipazione attesa di amici, artisti e istituzioni. Ma mentre la famiglia si prepara al commiato, le indagini sulla sua morte dividono Italia e Spagna, tra accuse di violenza e versioni contrastanti.

 

Un caso internazionale: tra autopsie e versioni opposte

 

La morte di Noschese risale alla notte tra il 18 e il 19 luglio, quando la Guardia Civil è intervenuta nella sua casa dopo segnalazioni per rumori molesti. Secondo la polizia spagnola, il DJ era in stato di agitazione e sarebbe morto per un’overdose, senza segni di violenza. Ma l’autopsia italiana, richiesta dalla famiglia, avrebbe rilevato fratture a costole e clavicola, sollevando dubbi sull’uso della forza.

«Me lo hanno massacrato», accusa Giuseppe Noschese, padre della vittima, che ha presentato un esposto per omicidio volontario. A sostegno della sua tesi, le testimonianze di amici presenti quella notte: «Gridava "Mi vogliono uccidere", era ammanettato e immobilizzato a faccia in gù sul divano», racconta Raffaele, un amico. Anche un vicino ultraottantenne avrebbe smentito la versione della Guardia Civil, che parlava di un’aggressione con coltello. Il padre, Giuseppe Noschese, noto medico napoletano, accusa senza mezzi termini: «L’hanno massacrato. Se anche fosse stato in preda ad una crisi avrebbero dovuto far intervenire un'ambulanza».

La doppia inchiesta e il dolore di una famiglia

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio preterintenzionale, mentre in Spagna il caso è archiviato come morte accidentale. Nuovi esami tossicologici sono in corso, ma i risultati richiederanno giorni. Intanto, la famiglia attende risposte: «Michele non era violento, aiutava quel vicino, gli faceva la spesa», ribatte il padre.

Domani Napoli si stringerà attorno a Dj Godzi, artista amato e figlio di una città che oggi chiede verità. Ma mentre i riflettori si accendono sui funerali, la domanda resta: cosa è successo davvero quella notte a Ibiza?