Montecorvino Rovella

"L’ennesimo femminicidio, quello che ha strappato la vita di Tina Sgarbini, ci riempie di dolore e indignazione. Ogni volta ci chiediamo cosa accada nella mente di un uomo che arriva a commettere un atto tanto crudele, e ogni volta la risposta non arriva. A restare sono le vittime: donne spezzate nella loro dignità e, come in questo caso, figli privati per sempre dell’amore di una madre".

Lo affermano in una nota Gerardina Fausto (responsabile Pari Opportunità UIL Campania), Patrizia Spinelli (coordinatrice UIL Salerno) e Ciro Marino (coordinatore UIL).

"Come UIL non possiamo limitarci alla condanna. Il femminicidio non è un fatto privato, ma un dramma sociale che riguarda l’intera comunità e che deve vederci tutti, istituzioni, famiglie, mondo del lavoro e scuola, uniti nella prevenzione e nella lotta alla violenza di genere. Il primo terreno su cui agire è quello dell’educazione. La scuola è il luogo dove per primi emergono segnali di disagio, fragilità e violenza. È da lì che bisogna partire, con percorsi mirati e
continui che insegnino ai bambini e ai ragazzi il rispetto delle differenze, la gestione delle emozioni e il rifiuto di ogni forma di sopraffazione. Chiediamo che vengano avviati progetti educativi strutturali e permanenti in tutti gli istituti scolastici, costruiti insieme a insegnanti, famiglie, istituzioni e parti sociali.

La violenza si combatte anche rafforzando l’autonomia economica delle donne. Troppe sono costrette a restare in situazioni di pericolo per mancanza di indipendenza e di alternative concrete. La UIL chiede quindi politiche attive per l’occupazione femminile, incentivi per le imprese che assumono donne in maniera stabile e dignitosa, e tutele contrattuali specifiche per chi denuncia abusi, comprese misure di protezione e congedi retribuiti.

Non basta l’indignazione. Occorre una rete di protezione reale, fatta di centri antiviolenza finanziati con fondi stabili, di servizi sociali pronti a intervenire, di strumenti sindacali e istituzionali che offrano ascolto, accoglienza e orientamento. Come UIL ci impegniamo a rafforzare il nostro ruolo anche nei luoghi di lavoro, attraverso sportelli dedicati e percorsi di sostegno, perché ogni donna possa trovare supporto senza sentirsi sola. Il femminicidio è una ferita alla democrazia, ai diritti e alla dignità della persona. Non possiamo e non dobbiamo guardare dall’altra parte. Come ha ricordato Papa Francesco: “Le varie forme di maltrattamento che subiscono molte donne sono una vigliaccheria e un degrado per gli uomini e per tutta l’umanità. Non possiamo guardare dall’altra parte.” La UIL non guarderà dall’altra parte. Siamo e saremo sempre al fianco delle donne, per costruire una società più giusta, rispettosa e sicura".