Napoli

A pochi giorni dallo sgombero del centro sociale Leoncavallo a Milano, Fratelli d’Italia chiede interventi simili a Napoli contro alcune storiche strutture occupate: Villa Medusa a Bagnoli, l’ex Opg di Materdei, Officina 99 e il Lido Pola. Il coordinamento cittadino del partito, guidato da Marco Nonno, Luigi Rispoli e Giorgio Longobardi, accusa il sindaco Gaetano Manfredi di “silenzio inaccettabile” e chiede di “restituire alla città spazi pubblici bloccati da occupazioni abusive”. 

L’appello di Fratelli d’Italia riapre un dibattito mai sopito a Napoli, dove il tema delle occupazioni a fini sociali ha una storia complessa. Già vent’anni fa, l’allora sindaca Rosa Russo Iervolino chiuse la questione di Officina 99 – altro storico centro sociale – con l’acquisto comunale dell’immobile e la concessione in comodato d’uso. Una soluzione mai digerita dalla destra.

Oggi, i meloniani sostengono che i luoghi citati siano “occupati illegalmente” nonostante siano destinati a progetti di riqualificazione finanziati dal Pnrr. “Le occupazioni non possono bloccare il futuro”, affermano.

"Non è una questione di destra o sinistra - precisa Marco Nonno - Anche io ho una sede in cui si fa politica e servizi per la collettività gratuiti, non vendiamo bibite, non facciamo concerti con ingresso a pagamento, e soprattutto paghiamo regolarmente il canone". 

Un caso diverso da quello romano, sostiene Nonno. Nella Capitale, come è noto, Casapound, movimento politico di estrema destra, occupa da anni un edificio abusivamente. In tanti in questi giorni hanno chiesto un intervento del Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi anche per l'associazione "dei fascisti del terzo millenio", così come è avvenuto per gli attivisti di sinistra del Leonka a Milano.

Il ministro dal palco del Meeting di Rimini ha risposto. «Sono stato, da prefetto di Roma, colui che l’ha inserito nell’elenco dei centri che sono da sgomberare prima o poi e prima o poi arriverà anche il suo turno». Il riferimento di Piantedosi è a una lista di oltre venti realtà, tra centri sociali e occupazioni abitative, che andrebbero sgomberate con priorità. In questa lista ci sarebbero anche alcune realtà napoletane.

La replica arriva da Matteo Giardiello, ex occupante dell’ex Opg e oggi dirigente di Potere al Popolo: “Qui si fanno ecografie gratuite, doposcuola, corsi di lingua e attività culturali. Tutto gratuito. E c’è una delibera del Comune che riconosce questi spazi come beni comuni”.

L'ex sindaco Luigi De Magistris, intervistato per il tg di OttoChannel Canale 16, ricorda  la sua esperienza amministrativa: “A Napoli non ci siamo limitati a tollerare o a sgomberare. Abbiamo dato dignità giuridica con delibere ai beni comuni, alle comunità di territorio, all’autogestione democratica. Napoli è stata all’avanguardia: si può agire fuori dall’illegalità, con pratiche meritevoli di tutela non solo sociale ma anche giuridica”.
Mentre il sindaco Manfredi non si è ancora espresso, lo scontro si sposta sul piano giuridico e politico: da un lato la richiesta di applicazione rigorosa della legalità, dall’altro un modello che prova a riconoscere valore sociale agli spazi autogestiti. La partita è aperta, e Napoli potrebbe ancora una volta trovare una sua strada originale.