"Con 63.019 detenuti presenti è stata sforata la soglia simbolica delle 63mila presenze in carcere, a fronte di soli 46.705 posti disponibili, con un sovraffollamento reale del 134,93%.
Percentuale che calcola solo la media, ma che raggiunge punte del 173% (4.471 detenuti in 2.591 posti) in Puglia, del 160% in Molise (395 detenuti in 247 posti), del 154% (9.001 detenuti in 5.850 posti) in Lombardia e del 150% nel Lazio (6.812 detenuti in 4.529 posti), per fermarci alle quattro regioni maggiormente sofferenti.
Resta critica la situazione anche in Campania dove si aggiunge la cronica carenza di personale nella polizia penitenziaria.
A ciò si contrappongono voragini negli organici del Corpo di polizia penitenziaria che superano di gran lunga i 20mila agenti mancanti nelle carceri, attese anche le assegnazioni soprannumerarie e illegittime in uffici ministeriali ed extrapenitenziari.
Per restare alle quattro circoscrizioni citate, le sofferenze organiche rispetto al fabbisogno sono del -30% (1.959 su 2.782) in Puglia, del -45% (247 su 451) in Molise, del -39% (3.722 su 6.048) in Lombardia e del -46% (2.777 su 5.153) nel Lazio. Tornando ai ristretti, Lucca (251%), Milano San Vittore (224%), Foggia (216%) e Brescia Canton Monbello (209%) i quattro istituti penitenziari più sovrappopolati!.
Ne dà notizia Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria.
"Così, mentre dall’Ufficio del Commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria, a un anno dalla nomina, annaspano e sono costretti a riscrivere bandi di gara imprecisi per poche centinaia di posti da ricavare con moduli prefabbricati in stile Albania, nelle carceri si continuano a stoccare essere umani in spazi non solo sottodimensionati di oltre 16.300 posti, ma anche insalubri e indecenti per un paese che voglia declamarsi civile. Tutto ciò in spregio ai dettami Costituzionali racchiusi nell’art. 27, per quanto concerne i reclusi, ma anche negli artt. 32 e 36, con riferimento agli operatori. In primis (ma non solo) quelli del Corpo di polizia penitenziaria, sottoposti a carichi di lavoro disumani e a turnazioni di servizio che si protraggono anche per 26 ore ininterrotte e, per di più, con la retribuzione solo parziale del lavoro straordinario che comunque viene pagato meno di quello ordinario. Costrizioni da far impallidire il peggiore dei caporali”, aggiunge il segretario della Uilpa.
Quanto descritto, oltre a condizioni penitenziarie d’invivibilità che nei soli primi otto mesi del 2025 hanno fra l’altro prodotto 57 suicidi fra i detenuti e 3 fra gli operatori, fa sì che le carceri siano teatro di violenze (2.000 le aggressioni agli agenti nell’anno in corso), risse, stupri, evasioni, traffici illeciti e molto altro ancora. In altre parole, una situazione d’illegalità diffusa tanto da porre in serio dubbio persino la sussistenza dei presupposti giuridici per il loro mantenimento. Servono immediate misure deflattive della densità detentiva, per potenziare gli organici della Polizia penitenziaria, ristrutturare gli edifici, garantire gli equipaggiamenti, assicurare l’assistenza sanitaria e psichiatrica e avviare riforme complessive. Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il Governo Meloni ne prendano coscienza, prima che sia davvero troppo tardi", conclude De Fazio.