Salerno

Non arrivano buone notizie per i tifosi della Salernitana. Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso presentato dal Centro Coordinamento Salernitana Clubs contro la dura decisione del Viminale di vietare le trasferte per quattro mesi dopo le intemperanze a margine della gara di ritorno dei playout con la Sampdoria.  Ieri c'era stata la seconda udienza dopo il rinvio della prima, in data 20 agosto, in seguito alla documentazione prodotta dal Ministero dell'Interno sulla fazione granata. I legali che rappresentano il Ccsc avevano approfondito il dossier e prodotto una tesi difensiva per provare a far decadere il semaforo rosso imposto dal Viminale dopo gli episodi di violenza registrati in Salernitana-Sampdoria. Nulla da fare. Al momento resta il divieto per i tifosi granata, seppur tutto resti attenzionato dal Ministero dell'Interno, come spiegato anche dal Ministro Piantedosi, per un possibile sconto. 

Il dispositivo

Nel documento a firma del presidente Daniele Dongiovanni si leggono le motivazioni della decisione. In particolare, i fari sono puntati sugli episodi registrati in Salernitana-Sampdoria. "Il provvedimento gravato trova adeguato presupposto nei gravi disordini che hanno avuto luogo nella serata di domenica 22 giugno 2025, in occasione dell'incontro di calcio "Salernitana — Sampdoria" valevole per il ritorno dei play out del campionato di serie B 2024/2025, allorquando si sono registrati lanci sul terreno di gioco petardi, fumogeni e seggiolini divelti dalle tribune e tentativi a più riprese di sfondare le porte di accesso al rettangolo di gioco, tanto da rendere necessario l'intervento della Forza pubblica e del personale addetto alla sicurezza, come risultante dalla nota della Questura di Salerno relativa all'esito della gara (nell’occasione il direttore di gara è stato costretto a sospendere l'incontro in diverse circostanze, prima di dover decretare la definitiva conclusione anticipata dell'incontro di calcio, stante il perdurare delle turbative)", si legge nel dispositivo.

Facendo riferimento poi alla censura relativa alla mancata individuazione, nel provvedimento impugnato, "del settore ospiti degli impianti sportivi interessati dalla chiusura di che trattasi", il Tar ha ribadito che la stessa "appare infondata in quanto, sebbene non individuati nello specifico, sono tuttavia facilmente individuabili facendo riferimento, per relationem, al calendario del campionato poi adottato dalla Lega competente nel mese di luglio scorso".