Ancora bombe e distruzione sull'Ucraina: la notte scorsa è andato in scena il secondo più grave attentato dall'inizio della guerra. Almeno 18 i morti, tra cui 4 minorenni, e 45 feriti nella capitale Kiev.
Secondo fonti Ucraine, sarebbero stati lanciati oltre 600 tra droni e missili dalla Russia. Per Mosca sono state colpite "imprese del complesso militare-industriale e basi aeree militari ucraine".
Le bombe hanno colpito anche la sede della Delegazione UE a Kiev: "Ho appena parlato con i miei colleghi presso la Delegazione dell'Ue a Kiev, dopo che il nostro edificio è stato danneggiato da un attacco russo. La vostra determinazione a continuare a sostenere l'Ucraina ci dà forza. Nessuna missione diplomatica dovrebbe mai essere un bersaglio. In risposta, convocheremo l'inviato russo a Bruxelles", ha fatto sapere l'Alta rappresentante Ue per la politica estera Kaja Kallas.
Per protestare contro il massiccio attacco, il Regno Unito ha convocato l'ambasciatore russo a Londra: tra i bersagli, infatti, c'è anche la sede del British Council nella capitale ucraina.
Intanto, due F-35 italiani operanti nell'ambito della missione di pattugliamento aereo della Nato sono decollati da Ämari, in Estonia, in risposta a un velivolo russo. "La Task Force Air - 32° Stormo e 6° Stormo - presso la base aerea di Ämari dimostra l'impegno dell'Alleanza a proteggere e salvaguardare le regioni baltiche e il fianco orientale", spiegano dal comando aereo alleato.