"Letta con attenzione, la lettera dei vescovi sulle aree interne mette in fila una serie di mancanze che la politica, a tutti i livelli, continua a ignorare. Mancanze che non sono la causa, ma l’effetto di una condizione sociale fragile, a tratti rassegnata. Non bisogna confondere gli elementi. La questione sociale è conseguenza della questione politica, non il contrario".
Così Rocco Cirocco, Consigliere Comune di Molinara sulla lettera dei vescovi. "Siamo noi che facciamo politica i
primi a dare conto alle parole dei vescovi. E abbiamo anche un’aggravante: sul piatto delle aree interne sono stati messi a disposizione molti fondi. Che risultati hanno prodotto?
Vale la pena ricordare ancora una volta un fatto: senza l’intervento diretto e paziente dei vescovi, non sarebbe stato possibile riconoscersi “per decreto” come area interna. La “mano di Dio” ha permesso al Fortore di costituirsi come Area SNAI. A distanza di alcuni anni, quali progettualità sono state effettivamente avviate e quali i risultati conseguiti? Al contrario, per completezza, dobbiamo riconoscere e valorizzare le esperienze riuscite nelle quali la cooperazione ha svolto un ruolo determinante. In agricoltura, particolarmente, uno dei settori che i vescovi lanciano come prioritario. Come giustamente si afferma nel documento, le aree interne non si misurano soltanto con la distanza geografica, ma soprattutto con la qualità e la presenza dei servizi. Ed è proprio qui
che abbiamo accumulato ritardi pesanti. Quel riconoscimento nulla ha cambiato e nemmeno si vedono prospettive diverse. Ammetterlo non sarebbe un segno di debolezza, ma il passo necessario per aprire una discussione seria su come ridefinire le priorità e correggere una rotta che finora ha prodotto più annunci che risultati. I vescovi parlano alla politica, chiamano a una responsabilità collettiva. Noi, invece di ascoltare, preferiamo farci immortalare nelle foto di circostanza. Un atteggiamento che dice molto di più delle parole che continuiamo a ripetere. L’appello dei vescovi e il lavoro sulle aree interne che la Chiesa beneventana porta avanti, va sottoscritto anche dalle comunità. Va sollecitato il lavoro “in rete” associando servizi che guardano
all’abitabilità quotidiana dei territori. Possiamo solo augurarci che ogni pezzo di area interna anche attraverso la chiesa, sappia alimentare una discussione necessaria. Il senso della pastorale, infatti, è proprio questo: non restare chiusi solo nella liturgia o nella teoria. Nelle parole dei vescovi c’è un invito preciso: “costruire partecipazione e confronto” per “generare un ripopolamento delle idee ancor prima di quello demografico”. Un appello limpido che invita ad esplorare con realismo e senso del bene comune ogni ipotesi capace di invertire l’attuale narrazione".
Cirocco: le aree interne, il monito dei vescovi e la sordità nostra
Il consigliere comune di Molinara sulla lettera dei vescovi
Mariateresa De Lucia