Telese Terme

E' passato dal divieto di avvicinamento alle parti offese agli arresti domiciliari. Un aggravamento della misura stabilito dalla Corte di appello, dinanzi alla quale è stata impugnata la sentenza di condanna, per un 72enne di Telese Terme, difeso dall'avvocato Antonio Leone, al quale a marzo il Tribunale ha inflitto 3 anni e 4 mesi per maltrattamenti e stalking.

La decisione è arrivata perchè l'imputato, munito di braccialetto elettronico, avrebbe in due occasioni, a luglio e ad agosto, violato il divieto, non restando almeno a 500 metri di distanza dalle abitazioni delle vittime. L'aggravamento della misura era stato già sollecitato a giugno, ma era stato respinto perchè “gli 8978 "super allarmi" rilevati dal braccialetto elettronico non erano sufficienti a dimostrare la violazione del divieto di avvicinamento, potendo essi riferirsi a malfunzionamento del dispositivo”.

Stessa sorte anche per l'istanza avanzata a metà luglio, quando la polizia giudiziaria aveva trovato l'uomo in un bar a distanza inferiore a quella prevista dall'abitazione delle parti offese. Anche in quella occasione i giudici avevano dubitato del corretto funzionamento del braccialetto, che l'8 agosto aveva generato numerosi allarmi. Da qui, su richiesta della Questura, Fastweb aveva certificato il corretto funzionamento del dispositivo, sottolineando che tuttavia deve essere tenuto carico elettricamente da parte della persona sul cui corpo è installato.

Secondo la Corte, dunque,”vi è ragione di affermare che egli abbia dolosamente e ripetutamente omesso di mettere in carica il braccialetto elettronico - che il 17.7.2025 era spento proprio perché scarico - evidentemente al fine di evitare il controllo e di confondere l'accertamento, determinando la trasmissione di segnali di errore da parte del dispositivo, collegati alla batteria scarica, contemporaneamente ai segnali corretti di violazione della fascia spaziale vietata”.