Avellino

Trasformare la ferita dell’ex Isochimica in un luogo di rinascita per l’intera comunità. Oltre trenta sigle tra associazioni e attività private del territorio hanno sottoscritto l’appello rivolto al Commissario del Comune di Avellino, Prefetto Dott.ssa Giuliana Perrotta, per chiedere un futuro di rinascita per il quartiere di Borgo Ferrovia e Pianodardine.

Con la bonifica dell’amianto ormai quasi conclusa, cittadini e associazioni chiedono che i 40.000 metri quadrati dell’area diventino un polo vivo e attrattivo, capace di generare valore, dignità e vitalità. Mercato coperto, spazi verdi e ludici per i bambini, luoghi per lo sport e per la socialità: queste alcune delle proposte avanzate per restituire anima a un quartiere segnato per decenni dall’abbandono e dal dolore.

Le realtà promotrici hanno individuato sei condizioni imprescindibili per orientare il futuro dell’ex Isochimica:

1. Vitalità ed economia di quartiere - un polo attrattivo che sostenga commercio e nuove attività.
2. Mai più industria nociva - spazi per bambini, famiglie e aggregazione, non fabbriche inquinanti.
3. Legalità, partecipazione e trasparenza - inclusa la richiesta di ritorno del Comune di Avellino nel Consorzio Asi.
4. Memoria e giustizia – un luogo permanente per ricordare le vittime dell’ex Isochimica.
5. Decoro e riqualificazione urbanistica- strade, viabilità e cura di Borgo Ferrovia e Pianodardine.
6. Integrazione nella mobilità cittadina - sfruttando la posizione strategica dell’area.

"La zona Est di Avellino è stata per troppo tempo il "figlio di un Dio minore". Offriamo ai bambini, ai ragazzi e alle famiglie un futuro bello in cui credere" -  dichiarano i promotori - "Dove c’era morte, facciamo nascere vita. Dove c’era abbandono, costruiamo comunità".

Le associazioni promotrici

A guidare l’appello sono due associazioni attive nel quartiere di Borgo Ferrovia, Lotta per la Vita e Nui ra Ferrovia, che chiedono contestualmente un incontro ufficiale al Commissario Perrotta.
L’appello è stato inoltre sottoscritto da un ampio fronte cittadino: Arci Avellino, Ascolto Donna, Briganti d’Irpinia, Info Irpinia, Irpinia in Movimento, Insieme per Avellino e l’Irpinia, ISDE Medici per l’Ambiente – Sezione di Avellino, Give Back Giovani Aree Interne, Laika, La Comunità per lo sviluppo umano, La mia Cucina di Borgo Ferrovia, Legambiente Avellino, Libera – Coordinamento di Avellino, Lupus in Fabula, MVOBSV – Associazione Osservatorio Meteorologico di Montevergine, Nessuno tocchi l’Irpinia, Salviamo la Valle del Sabato, WWF Sannio.

Accanto alle associazioni, hanno aderito anche attività private e realtà del quartiere: Alimentari da Gianni, Asilo Nido Montessori Avellino, Autotrasporti Sergio Santosuosso, Farmacia Forte, Festamarket, Il paradiso dei bimbi, Italdental, L’Angolo delle Storie, L’Antica Borgata, Tabacchi Casarella, Visit Irpinia / Avellino Scalo.

Ecco il contenuto integrale della lettera appello indirizzata al commissario del comune di Avellino Giuliana Perrotta.

Gentile Commissario, provi a immaginare di aprire le finestre di casa al mattino con un timore: che l’aria che respirano i propri figli possa essere avvelenata da fibre di amianto. Per decenni, questa è stata la realtà quotidiana delle famiglie di Borgo Ferrovia e Pianodardine: un incubo silenzioso, che ha attraversato generazioni. Silenzioso perché spesso accompagnato da vergogna e rassegnazione: la paura di vedere crollare il valore delle proprie case, delle proprie attività lavorative, del futuro stesso.

L’area dell’ex Isochimica è rimasta fino ad oggi un doloroso simbolo: le vite spezzate degli operai, la contaminazione che ha colpito intere famiglie, i quartieri segnati dall’abbandono. Una ferita che ha inciso a fondo nella memoria collettiva di Avellino e dei comuni vicini.

Oggi, però, qualcosa è cambiato.

La bonifica dell’amianto è ormai quasi conclusa. E per la prima volta, dopo anni di buio, la popolazione intravede una luce in fondo al tunnel. È il momento di trasformare il luogo del dolore in uno spazio di rinascita, di vita, di speranza. Per questo, come associazioni cittadine, ci rivolgiamo a Lei per orientare con decisione il futuro dell’ex Isochimica verso un progetto che restituisca al quartiere 3 sani punti
da cui ripartire: valore, dignità e vitalità. Un mercato coperto, un’area fieristica, spazi verdi e ludici per i bambini, luoghi per lo sport e l’incontro della comunità: ogni proposta che va in questa direzione è
positiva! Il quartiere attende con impazienza un polo vivo, attrattivo, capace di generare orgoglio e nuove prospettive economiche.

Non è un sogno astratto. Abbiamo già davanti agli occhi due esempi virtuosi e recenti:

1. la riconversione di un fabbricato della zona industriale di Pianodardine che oggi è sede del Consorzio Tutela dei Vini d’Irpinia, dunque un “fiore all’occhiello” della nostra area, e la trasformazione di un’area dismessa di Atripalda in una zona commerciale di successo intorno al LIDL.

Dove c’era abbandono, è tornata vitalità. Lo stesso - ne siamo sicuri - può accadere anche nei 40.000 metri quadrati dell’ex Isochimica.

Le scriviamo con questo appello affinché tutto ciò diventi realtà. Rimanendo disponibili a un incontro per approfondire i dettagli, raccogliamo qui 6 condizioni che riteniamo imprescindibili per la tutela del quartiere e dell’ambiente:

Vitalità e nuova piccola economia per il quartiere

L’area deve diventare un luogo vivo, quotidianamente attraversato da famiglie, giovani e anziani - proprio come un mercato, una fiera o un’area commerciale come già prospettato - in modo che si restituisca anima a un quartiere troppo a lungo dimenticato. Insomma un polo di attrazione che generi nuova economia, sostenga il commercio locale e contrasti lo spopolamento degli ultimi anni.

Mai più industria nociva: pensiamo ai bambini

L'area non deve assolutamente ospitare ancora una volta fabbriche o insediamenti industriali che possano minacciare la salute dei cittadini. Dove c'è stata morte, deve nascere vita: parchi, giostre, un centro di aggregazione sociale, spazi per i bambini devono essere inclusi nell’area. C’è vera giustizia solo se pensiamo ai piccoli cittadini di Avellino.

Legalità, partecipazione e trasparenza

Il progetto deve essere sviluppato con la piena partecipazione dei cittadini, nel contesto del rientro del Comune di Avellino nel Consorzio Asi. L’area di sviluppo industriale gestisce una grande parte del quartiere di Pianodardine che insiste nel territorio di Avellino, eppure il Comune oggi non ha titolo a contribuire a indirizzare l’operato perché è uscito dal Consorzio: ripristiniamo legalità, rappresentanza e
trasparenza! Accompagniamo il tutto da un sistema di monitoraggio ambientale per prevenire ogni possibile rischio futuro di inquinamento.

Memoria e giustizia

Deve essere preservato e anzi valorizzato un luogo di memoria - come già presente davanti ai cancelli oggi - per ricordare le vittime. Diamo giustizia a chi ha perso la vita, a partire dagli operai dell’ex Isochimica, affinché la storia non si ripeta mai più.

Decoro e riqualificazione urbanistica integrale

L'intervento deve essere accompagnato da una generale riqualificazione urbanistica: rifacimento del manto stradale, messa in sicurezza della viabilità, deterrenza all’abbandono di rifiuti, abbellimento di Borgo Ferrovia e Pianodardine, troppo spesso trascurate per via di una gestione “al confine” tra Comune di Avellino e Consorzio Asi.

Integrazione nella mobilità cittadina

Il progetto deve essere integrato nel sistema di mobilità cittadino, sfruttando la posizione strategica all'imbocco della strada Bonatti, vicino alla stazione ferroviaria e anche all’attuale hub dei bus extraurbani: siamo proprio alla Porta Est della città, quale luogo migliore!

La zona Est di Avellino è stata per troppo tempo il “figlio di un Dio minore”. Ma come nelle favole più belle, le cose possono cambiare. Offriamo ai bambini, ai ragazzi e alle famiglie che vivono ogni giorno in quest’area un futuro degno, un futuro bello in cui credere. Dove c’era morte, facciamo nascere vita. Dove c’era abbandono, costruiamo comunità.