Il capo dell’amministrazione militare della capitale ucraina, Tymur Tkachenko, ha diffuso i dati preliminari dopo l’attacco russo della notte. Nel distretto di Sviatoshynskyi sono stati danneggiati dodici edifici residenziali, con sessantaquattro appartamenti che necessitano di riparazioni e diciassette case completamente distrutte. Cinque scuole hanno riportato gravi conseguenze e in totale si contano settecentoquarantasei finestre distrutte, di cui oltre cento già coperte provvisoriamente con materiali di fortuna. I servizi di emergenza sono al lavoro per sgomberare le macerie, mettere in sicurezza le strutture e fornire assistenza immediata ai residenti. Tkachenko ha riferito che centinaia di operatori stanno operando sul posto, mentre diverse famiglie hanno già presentato richiesta di aiuti economici straordinari.

Pressione economica per costringere Putin a negoziare

Sul fronte internazionale cresce la pressione verso Mosca. Il segretario al Tesoro statunitense, Scott Bessent, ha dichiarato che gli Stati Uniti sono pronti a collaborare con l’Unione Europea per introdurre nuove sanzioni e tariffe secondarie verso i Paesi che continuano ad acquistare petrolio russo. Secondo Bessent l’obiettivo è “far collassare l’economia russa” per costringere Vladimir Putin a sedersi al tavolo dei negoziati. Washington valuta anche ulteriori misure contro gli Stati che sostengono indirettamente l’azione militare di Mosca. “Siamo in una gara tra quanto l’esercito ucraino può resistere e quanto l’economia russa può reggere – ha spiegato –. Dobbiamo aumentare la pressione adesso”.

Reazioni politiche e scenari internazionali

Dal Regno Unito è arrivata una dura condanna per bocca del primo ministro Keir Starmer, che ha definito “codardi” gli attacchi russi contro la popolazione civile. Starmer ha accusato Putin di non essere seriamente intenzionato a perseguire la pace e ha rilanciato la necessità di un sostegno fermo e duraturo all’Ucraina. Nel frattempo, cresce il dibattito sull’opportunismo energetico di alcuni Paesi che hanno aumentato in modo significativo le importazioni di petrolio russo, contribuendo a sostenere le entrate di Mosca nonostante le sanzioni. Gli Stati Uniti stanno già valutando dazi aggiuntivi e nuove contromisure per frenare questo flusso. La notte di distruzione a Kiev mette ancora una volta in evidenza il costo umano della guerra, mentre la comunità internazionale cerca di colpire la Russia attraverso l’arma delle sanzioni economiche. Sul terreno, intanto, gli ucraini continuano a contare i danni e a resistere, mentre i governi occidentali ribadiscono il sostegno politico, militare ed economico a difesa della sovranità ucraina.