Avellino

Una pala d'altare donata con amore, fede e speranza alla comunità della chiesa di San Ciro ad Avellino. Don Luciano Gubitosa festeggia così i suoi 50 anni di sacerdozio. Fino a giugno guiderà la chiesa di Viale Italia, poi si dedicherà alla piccola chiesa Virgo Fidelis, ubicata alla fine del viale dei Platani, perchè spiega: "un prete non va mai in pensione".

Il trittico, un racconto iconografico di fede

Don Luciano, in occasione del suo mezzo secolo di sacerdozio, ha voluto omaggiare la sua comunità di fedeli in maniera speciale donando una pala d'altare, un trittico che racconta santità e vita comune, storia recente e passata su uno sfondo tutto irpino, per richiamare la contemporaneità della fede. Tra le figure spicca quella di Santo Carlo Acutis perchè, spiega il prelato:" diventi esempio di fede e speranza per i giovani".

L'ordinazione  50 anni addietro

"Sono stato ordinato sacerdote il 7 settembre 1975 in questa stessa chiesa, da Monsignor Venezia - spiega Don Luciano -.
Prima di andarmene ho voluto fare un regalo alla comunità che è questo trittico, che è stato realizzato da Piero Casentini, un artista di fama nazionale e internazionale. Al centro c'è la Pentecoste. Si tratta di una Pentecoste speciale, non ambientata nel Cenacolo come fatto del passato, ma una Pentecoste raffigurata all'aperto, in una visione irpina. Alle spalle si vedono delle colline della nostra amata provincia, a significare che la realtà della Pentecoste, oggi, si incarna nella gente di Avellino e in questa comunità. Ai lati ci sono altre due pale".

La pala sinistra

"In questa pala sono raffigurati i santi classici, alcuni dei quali hanno un significato particolare, come San Giovanni Bosco e Carlo Acutis. Perché? Perché oggi continuiamo a vivere un’emergenza educativa, che non si risolve con le fiaccolate. Quando succede qualcosa, non basta fare manifestazioni; serve un impegno educativo che trovi d'accordo scuole, agenzie educative e famiglie. Solo così si formano e crescono ragazzi nuovi e in gamba".

Don Ferdinando Renzulli e Monsignor Venezia, protagonisti del nostro tempo

"Sullo sfondo ci sono molti volti comuni tra i protagonisti di questo racconto per immagini ci sono, ad esempio i tre Papi Giovanni Paolo II, Paolo VI e Papa Giovanni, Madre Teresa di Calcutta, santi della tradizione popolare come Santa Lucia, San Francesco e Santa Chiara. C'è San Giovanni Bosco, per il suo impegno educativo; e figure del secolo scorso che hanno segnato anche la nostra diocesi: Monsignor Venezia, vescovo di Avellino per vent'anni, e Don Ferdinando Renzulli. Figure cruciali nel cammino di fede della nostra comunità. Poi ci sono altri personaggi molto importanti: Primo Mazzolari, Armida Barelli e Giorgio La Pira. Primo Mazzolari, definito da Papa Giovanni XXIII la voce dello Spirito Santo nella bassa Mandovana; Barelli, fondatrice dell’Università Cattolica; La Pira, in rappresentanza dei politici, perché anche la politica può essere un mezzo di santità. Fare politica secondo la dottrina sociale della Chiesa è una grande forma di carità, pur essendo una via rischiosa: Giorgio La Pira l'ha percorsa."

San Carlo Acutis, il santo contemporaneo

"Ho voluto fortemente che ci fosse il nostro santo Carlo Acutis, un ragazzo normale che esprime la gioia della vita. Può rappresentare un modello di gioventù autentica, che vive la vita al massimo. Era un informatico dilettante, ma molto capace. Purtroppo, la malattia lo ha colpito a 15 anni, segnando la sua vita. All’inizio del nuovo millennio, tanta gente si è rivolta a lui. Rappresenta un esempio meraviglioso soprattutto per i nostri ragazzi".