Domani il Consiglio comunale di Napoli sarà chiamato a esprimersi sull’ordinanza proposta dalla giunta Manfredi, che prevede lo stop alla vendita di alcolici da asporto dalle 22 e la chiusura dei dehors a mezzanotte, ma soltanto in due aree simbolo della movida: piazza Bellini e vico Quercia.
La misura nasce dall’urgenza di rispondere alle sentenze del Tribunale, che hanno già condannato il Comune a risarcire oltre un milione di euro ai residenti esasperati dall’inquinamento acustico. Una nuova causa, relativa a via Cisterna dell’Olio, è già fissata per il 23 settembre, aumentando la pressione sull’amministrazione.
Divisioni politiche e dibattito in aula
La proposta di ordinanza divide la maggioranza e l’opposizione. Alcuni consiglieri chiedono regole estese a tutta la città, mentre altri ritengono necessarie modifiche agli orari. Il Comitato Vivibilità Cittadina, rappresentato da Gennaro Esposito, critica il provvedimento definendolo “inadeguato e tardivo”, mentre la giunta difende l’iniziativa:
"Non vogliamo criminalizzare la movida, ma ridurne l’impatto negativo e tutelare il diritto al riposo dei cittadini" spiegano gli assessori.
Domani si prevede un confronto acceso, con rischi di scontro politico e bagarre in aula. L’obiettivo dell’amministrazione è avere uno strumento concreto da mostrare ai giudici, evitando che sia nominato un commissario ad acta.
Reazioni dei commercianti e rischio economico
I gestori dei locali si sono consorziati affidandosi a un unico legale. Alcuni annunciano:
"Siamo pronti alla mediazione, ma se la delibera passa così com’è, ricorreremo in Tribunale".
La ricerca di un equilibrio tra vivibilità e attività notturna
L’ordinanza rappresenta il tentativo dell’amministrazione di trovare un equilibrio tra diritto al riposo dei residenti e vitalità economica della movida. Alcuni suggeriscono soluzioni più articolate, come la rifunzionalizzazione delle aree coinvolgendo istituzioni culturali, per trasformare la movida in una risorsa condivisa.
Domani, quindi, sarà il giorno del giudizio per la movida partenopea: il Consiglio comunale deciderà se approvare, modificare o rinviare l’ordinanza, in un contesto già segnato da tensioni politiche, sociali ed economiche.