Napoli

Cinquanta coltellate e un dramma familiare che si trasforma in un giallo giudiziario. Si è svolta oggi l’autopsia sul corpo di Ciro Rapuano, 59enne garagista ucciso la notte del 4 settembre nella casa di via Sant’Arcangelo a Baiano. L'esame è il tentativo cruciale della procura di ricostruire la dinamica dell’omicidio. La moglie, Lucia Salemme, 58 anni, è in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato dopo aver dichiarato di aver agito per legittima difesa, sostenendo di essere stata aggredita per prima.


La ricostruzione dei fatti fornita da Lucia Salemme parla di una lite domestica, scoppiata per motivi non ancora chiariti, degenerata in violenza. La donna avrebbe prima subito un’aggressione con un coltello e poi, reagendo, avrebbe colpito a morte il marito utilizzando un coltello che lui avrebbe tenuto sotto il cuscino. Tuttavia, i primi riscontri investigativi sembrano contraddire parzialmente questa versione. Il numero elevatissimo di ferite inflitte a Ciro Rapuano – oltre cinquanta – fa ipotizzare agli inquirenti una furia omicida che sarebbe andata ben oltre la reazione immediata a un’aggressione, continuando anche quando l’uomo era ormai inerme. 

A rendere il quadro ancor più tragico è la presenza, al momento del fatto, di una delle due figlie della coppia e di una nipotina, testimoni involontari della scena dell’omicidio. Un elemento che aggiunge strati di dolore a una vicenda già straziante.

Ma un segnale forte arriva proprio da una componente della famiglia. Valentina, la figlia primogenita di Ciro Rapuano, ha deciso di costituirsi formalmente parte offesa nel procedimento attraverso il suo avvocato, Andrea Ladogana. Questa mossa legale suggerisce un profondo dissidio familiare e indica che, almeno in questa fase, la figlia intende prendere le distanze dalla versione della madre, cercando attivamente una verità giudiziaria che possa far luce su ogni aspetto della morte del padre. La sua scelta potrebbe portare alla nomina di un consulente di parte durante l’autopsia.

I risultati dell’esame autoptico saranno quindi fondamentali per capire se la versione della legittima difesa reggerà all’esame della scienza o se il processo dovrà seguire un’altra strada, mentre una famiglia è già distrutta da una tragedia i cui veri contorni sono ancora tutti da definire.