Benevento

Da una parte la scelta de rito abbreviato per uno degli imputati, dall'altra la richiesta dei domiciliari a Campobasso, con l'applicazione del braccialetto elettronico, per Nicola Panella. (avvocati Angelo Leone e Pierluigi Pugliese), 61 anni, di Montesarchio, in carcere dal 4 aprile. Il pm Olimpia Anzalone si è espresso in maniera negativa, a decidere sul no all'attenuazione della misura per l'unico detenuto è stato  il gup Salvatore Perrotta, dinanzi al quale si è aperta l'udienza preliminare - proseguirà il 30 settembre - a carico delle sette persone coinvolte in una inchiesta del pm Giulio Barbato e della guardia di finanza sulle vicende di una società fallita.

Bancarotta e autoriciclaggio le accuse prospettate a vario titolo nei confronti di amministratori, anche di fatto, di più società, al centro di un'attività investigativa partita dal fallimento, nel 2021, di una società che operava nel settore del commercio di polimeri, petroli e carburanti, con un passivo accertato di oltre 16 milioni di euro. La tesi degli inquirenti è che, in epoca prossima alla dichiarazione di fallimento, attraverso varie operazioni con diverse società, anche costituite allo scopo, l'impresa sarebbe stata spogliata del patrimonio immobiliare, del valore di 700mila euro, per poi fallire.

A detta della Procura, dopo l’erogazione di un finanziamento pubblico per circa due milioni di euro, gli amministratori di diritto e di fatto della società fallita, garante nell’ambito di tale finanziamento, avrebbero fittiziamente ceduto un opificio industriale a Montesarchio del valore di circa 700.000,00 euro, all’interno del quale, peraltro, doveva essere realizzato il progetto finanziato con fondi dello Stato.

Come si ricorderà, Panella era stato arrestato dopo il no della Cassazione al ricorso della difesa contro la decisione con la quale il Riesame, accogliendo l'appello del Pm, aveva disposto il carcere per lui e due misure interdittive.