NAPOLI – Una vita stroncata appena iniziata, un sogno spezzato sull’asfalto di una strada già tristemente nota per la sua pericolosità. La morte di Saray Arias Fernandez, 20 anni, studentessa spagnola di Economia arrivata a Napoli da una settimana per un Erasmus all’Università Parthenope, ha profondamente addolorato tutta la comunità studentesca dell'ateneo ma anche i commercianti e i residenti di Corso Umberto che si dicono stanchi di contare le vittime.
Saray, una ragazza dolcissima e solare, è stata uccisa nella notte di venerdì mentre attraversava sulle strisce pedonali di Corso Umberto. A investirla un Suv guidato da un 18enne, già indagato per omicidio colposo.
L’incidente è avvenuto verso le due di notte all’altezza del civico 87, un tratto rettilineo che i residenti definiscono una “pista”. La giovane, sbalzata per diversi metri, ha battuto violentemente la testa e non è sopravvissuta alle gravissime ferite riportate nonostante il pronto intervento del 118 e il trasporto all’Ospedale del Mare. Il conducente, che si è fermato per prestare soccorso, è risultato negativo ai test alcolimetrici e antidroga. Il veicolo, un Suv potente, viaggiava con targa di prova.
Chi era la dolce Saray
Saray, originaria di Ponferrada, nel nord della Spagna, aveva da poco festeggiato il suo ventesimo compleanno e il raggiungimento di un obiettivo ambitissimo: una borsa di studio Erasmus per studiare economia turistica a Napoli. I suoi professori nell’ateneo di León la descrivono come “una studentessa brillante, piena di speranza ed entusiasmo”. Un’amica, sui social, ha condiviso il dolore per una partenza piena di gioia: “L’ho aiutata a fare le valigie, ora piango per lei”.
La sua morte non è un caso isolato, ma l’ultimo di una lunga serie. Corso Umberto, il rettilineo che collega la stazione centrale al porto, è considerato dai napoletani un tratto mortale. È il terzo pedone ucciso in quel tratto dalla fine del 2023. I residenti e i commercianti lanciano da mesi un grido d’allarme inascoltato: “Questa strada è diventato un cimitero a cielo aperto - Qui assistiamo a tamponamenti ogni giorno, attraversare è impossibile. Le auto, di notte, corrono come su una pista e l’illuminazione è scarsa”, racconta il titolare di un negozio di abbigliamento.
"Anni di promesse mancate" I progetti per la riqualificazione e la messa in sicurezza della strada, con dossi, attraversamenti rialzati e una pista ciclabile, sono pronti da tempo e dovevano partire a maggio. L’amministrazione comunale attribuisce il ritardo all’impresa appaltatrice, che avrebbe difficoltà nel reperire il materiale. Intanto, i cittadini e le associazioni come Fiab Cicloverdi e Napoli Pedala, dopo numerosi flash mob, annunciano nuove proteste e la costituzione di parte civile.
I genitori di Saray, avvisati dal consolato spagnolo, arriveranno a Napoli domani. Ad accoglierli ci sarà l’assessora al Turismo Teresa Armato, che ha assicurato ogni forma di assistenza. Due università, quella di León e la Parthenope, sono unite in un lutto che supera i confini, ricordando il sorriso di una ragazza che non ha avuto il tempo di cominciare la sua avventura.
La tragedia riaccende il dibattito sulla sicurezza stradale e sulle norme che consentono ai neopatentati di guidare vetture potenti. Un boato nella notte, un grido di dolore e una strada che aspetta ancora di essere resa sicura, mentre il ricordo di Saray e del suo sorriso diventa un simbolo di una battaglia che non può più aspettare.