“Abbiamo un compito chiaro e lo abbiamo ben definito dentro di noi: essere positivi al massimo ma umili di più. La serie C è una categoria difficilissima, se ti senti bravo e cali d’attenzione sei spacciato. Non voglio fare il pompiere ma siamo solo all’inizio”. Giuseppe Raffaele ripete il suo mantra. I segnali che arrivano dalla sua Salernitana però sono forti, roboanti. Non per le cinque vittorie ottenute in altrettante sfide di campionato, per il primato a punteggio pieno che fa sognare. Bensì è la crescita della squadra, sempre più matura, brava nel leggere i momenti della partita, nell’offendere con una maggiore qualità e con una manovra sempre più avvolgente e affidandosi ai singoli nei momenti di difficoltà. Dalle chiusure di Frascatore e Matino nei momenti clou del secondo tempo, alla gestione del ritmo di Capomaggio, alle manone di Donnarumma su Prado, determinanti per tenere il match in equilibrio.
Riserve come titolari
Ed è nel concetto d’insieme che questa Salernitana sembra ritrovarsi. E non solo nel connubio con la tifoseria che si respira forte. Bensì tra i calciatori, tra chi è in campo come titolare e chi aspetta una chance da riserva. La fotografia più importante se l’è presa Franco Ferrari. El Loco, argentino arrivato dal Vicenza con lo status di svincolato, con la richiesta di realizzare gol pesanti per il sogno serie B. Il primo è di quelli che spostano, soprattutto dopo una partenza con pochi minuti e una condizione da migliorare. Ma il fiuto per segnare, quello resta. Il numero dieci ha calamitato il pallone sulla respinta di Russo dopo la conclusione del solito Ferraris e ha cambiato il destino del match. Gli applausi, gli abbracci e il suo soprannome urlato in cerchio al termine del match bastano per certificare il magic moment granata. “Siamo un gruppo importante, con tanti calciatori ma con qualità diverse. Dal primo giorno ci siamo posti un obiettivo e viaggiamo tutti uniti per raggiungerlo”. Miele su una partenza dolcissima. Salerno e la Salernitana non vogliono più fermarsi.