Il Pm aveva chiesto quattro rinvii a giudizio e il non doversi procedere per un quinto imputato, ma il gup Roberto Nuzzo è stato di diverso avviso. Ed ha spedito a processo – comincerà il 23 aprile 2026 – le cinque persone – una sesta è nel frattempo deceduta – chiamate in causa da una indagine sui lavori del Comune di Reino per la sistemazione idrogeologica e messa in sicurezza, nel 2022, dell'alveo del torrente Reinello da contrada Mortina a contrada Murata – II lotto .
Si tratta – le cariche sono quelle all'epoca dei fatti - del sindaco Antonio Calzone, di Adriana Pezzuto, architetto, direttore dei lavori, Libero Tozzi, amministratore unico della 'Tozzi srl', la ditta esecutrice, Francesca Vignogna e Nicolina Romano, rispettivamente responsabile dell'Area tecnica e segretario del Comune di Reino.
Le accuse prospettate a vario titolo vanno dalle violazioni ambientali al falso e sono state ravvisate dagli inquirenti nella presunta difformità di alcune opere, relative ad uno “stralcio funzionale”, rispetto al progetto autorizzato dalla Soprintendenza di Caserta per la sola competenza archeologica, in assenza del parere dell'ente per la competenza paesaggistica, dal momento che la zona ricade nel 'Regio tratturo'.
Sono stati impegnati nella difesa gli avvocati Luigi Diego Perifano, Vincenzo Sguera, Roberto Prozzo, Giovanni Palermo, Spartico Capocefalo, Alessandro Di Matteo. Quattro le parti civili, rappresentate dagli avvocati Enrico De Martino e Lorenzo De Martino.