Avellino

"Fu un dolore  la sua  morte. Amico con quel filo di sorriso.Gli dedicai anche io una poesia. Io che non sono poeta, ma per Galante solo nei versi nella forma lirica poteva trovare l'espressione  la comunione  del sentire, l'amicizia che rimane sempre un mistero". Con uno scritto intenso e profondo il professore Fausto Baldassarre ricorda Galante Colucci.Ricordare l’amico Galante Colucci è quasi un debito di riconoscenza nei suoi confronti. Chi ha conosciuto Galante Colucci, e ne ha apprezzato l’amicizia e la passione per la ricerca storica, ha il compito di farne rivivere il  ricordo, essendo scomparso nel 2012.

"Lo ricordo nell archivio di stato, nelle  biblioteche - continua Baldassarre -. La gioa della scoperta  di un dettaglio, di un evento, di ciò  che sfugge e che viene cancellato dalla indifferenza e dal ciclone del tempo. Lo scatto fotografico segnava , fermava quell attimo, quel non far disperdere ma aveva anche il sapore di una malinconia - ricorda commosso Baldassarre-.

Galante resta nella storia de "Il Ponte", sempre umile, mai borioso come i cosiddetti intellettuali militanti.IL SUO UN  SAPERE ERa FINALIZZATO AL LETTORE. GALANTE NON AVEVA ALTRO SCOPO,  CHE RIVELARE IL VISSUTO. AVEVA  STILE. LO RICONOSCEVI PER IL SUO SINGOLARE MODO DI ESSERE: UNA GENEROSITÀ  CHE GENERAVA  GRATITUDINE.il nome Galante dice tutto: eleganza.

Eleganza : abito del suo Spirito.

Ricordo un fatto: ero  sulla strada, con la ruota della macchina bucata. Ricordo quella tarda sera piovosa. Decisi di chiamare Galante, che felice prestò  soccorso. Sapeva scrivere anche sulle righe della quotidianità, con il gesto cosi denso  di umanità".  Conclude Baldassarre.