NAPOLI – Un cambio di pelle storico per l’ex base Nato di Bagnoli. Sono iniziati questa mattina i lavori di restyling dell’ingresso principale del complesso, che dopo 73 anni di storia militare si prepara a presentarsi alla città con un volto nuovo e un nome definitivo: Parco San Laise. L’intervento, della durata prevista di 180 giorni e con un investimento di circa 120mila euro, segna un passo simbolico nel processo di riconversione dell’area verso cultura, innovazione e socialità.
L’avvio del cantiere è stato celebrato alla presenza del presidente della Fondazione Campania Welfare, Antonio Marciano, proprietaria del complesso, e dell’architetta Chiara Acampora, progettista e direttrice dei lavori. L’obiettivo è trasformare quello che un tempo era il biglietto da visita di una zona militare in un ingresso accogliente e significativo per un luogo ormai dedicato alla comunità.
"Fare un'operazione di restyling significa ridare vita al parco", ha dichiarato Marciano, sottolineando il forte valore simbolico dell’operazione. "Vogliamo trasformare il biglietto da visita d'ingresso da zona militare a un luogo sempre più aperto e accessibile, un inno alla pace in un tempo in cui l'unico strumento regolatore dei rapporti tra i popoli sembrano solo le guerre".
Il progetto, come spiegato dall’architetta Acampora, non prevede demolizioni ma punta sul recupero delle strutture esistenti, comprese le coperture in ferro. "L'obiettivo è far percepire il cambiamento che è già in atto", ha affermato Acampora. "Vogliamo mettere in rilievo la riapertura di uno spazio che può manifestare la sua attrattiva sociale. L’intervento sarà sormontato da un'enorme installazione che mostrerà il nome 'Parco San Laise', prendendo il posto delle scritte militari del passato".
L’area, nata nel 1939 come Collegio Costanzo Ciano e diventata sede del Joint Force Command Naples dal 1952 al 2013, sta vivendo una graduale rinascita. Ospita già associazioni, aziende creative e tecnologiche, ma l’intervento sull’ingresso mira a comunicare in modo più evidente questa trasformazione ai cittadini.