Venerdì alcuni sindaci si vedranno a Pietradefusi. Il 30 settembre l’assemblea dei soci di Alto Calore dovrà eleggere l’amministratore unico. Intanto i cittadini restano senz’acqua, con reti colabrodo e bollette più care.
"La spaccatura tra sindaci e partiti - si legge in una nota del comitato Uniamoci per l'acqua - non ha nulla a che fare con i problemi reali delle persone: è solo vigilia elettorale, con le regionali di novembre alle porte.
I numeri ufficiali parlano chiaro: debiti prededucibili in aumento, crediti quasi fermi, ristori ERC ridotti. Ma il vero nodo è che l’acqua si disperde nelle condotte vetuste, vecchie di oltre mezzo secolo, che perdono oltre il 60% della risorsa. Senza un piano straordinario di rifacimento delle reti, nessun amministratore, unico o multiplo, potrà garantire acqua tutti i giorni ai cittadini.
Le nostre richieste non negoziabili:
Stop all’Au di facciata. Serve un organo collegiale con mandato scritto: riduzione dei prededucibili (energia in primis), calendario incassi, stop a spese non autorizzate.
Trasparenza immediata: pubblicazione di conti, incarichi, stato Erc, piano di cassa trimestrale.
Pressione istituzionale: trasferimento integrale degli Erc arretrati e calendario 2024-2027; richiesta formale di stato di emergenza e fondi straordinari per rifare le reti.
Tutela utenti: nessun aumento tariffario finché non si garantisce la regolarità del servizio.
Ai sindaci diciamo: o con i cittadini o con i partiti. A novembre chiederemo conto, comune per comune, di come avrete votato il 30 settembre".