"Dopo che è stato più volte e ripetutamente evidenziato, nel periodo del dopo Covid ad oggi il grave problema, presente lungo i marciapiedi e le strade del Vomero, causato dall’invasione del fenomeno, oramai noto in tutto il Paese, come “tavolino selvaggio”, che di fatto priva le persone, segnatamente i diversamente abili con problemi di deambulazione ma anche le mamme con passeggini, di poter transitare facilmente e in tranquillità sui marciapiedi e nelle aree pedonali costringe a dei veri e propri slalom, costituendo anche intralcio al passaggio dei mezzi di soccorso e di emergenza, continua la guerra contro il dilagare delle occupazioni del suolo pubblico, rilevando che, a fronte delle reiterate proteste e denunce, salite più volte alla ribalta delle cronache, si è riscontrato, a tutt'oggi, solo il sequestro di qualche gazebo, installato peraltro tempo addietro, privo però di tutte le necessarie autorizzazioni, senza però risolvere in toto il grave problema che affligge da tempo, segnatamente il quartiere collinare, mettendo in campo anche i controlli del caso per arginare il grave fenomeno ".
A tornare sull'annosa vicenda è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, che ha anche lanciato la petizione online dal titolo: ”Napoli: basta con “tavolino selvaggio”! Rivogliamo i nostri marciapiedi!", presente sulla piattaforma change org al link: https://www.change.org/bastatavolinoselvaggio, indirizzata al prefetto, al questore e al sindaco di Napoli con la richiesta d’interventi immediati e non più dilazionabili per debellare un fenomeno che in Città ha raggiunto livelli inaccettabili, peraltro in aperto contrasto con le normative al riguardo vigenti, petizione che ha già superato le 2.100 sottoscrizioni
"Peraltro - puntualizza Capodanno - gli ultimi provvedimenti in materia non lasciano intravedere nulla di positivo per la soluzione del problema che anzi si aggrava, con una vera e propria giungla che, secondo gli ultimi dati, ha prodotto quasi 11.000 tavolini in più rispetto al periodo pre-Covid, pure per la possibilità di occupare spazi nelle strisce blu e addirittura con l'invasione dei sagrati delle chiese.
Diciamo basta a “tavolino selvaggio” – sottolinea Capodanno -. Oramai nel capoluogo partenopeo i marciapiedi hanno in gran parte perso la funzione per la quale furono realizzati, come ricorda anche la loro etimologia. Tra dehors, gazebo, ombrelloni, tavolini, sedie e orpelli vari, che si vanno ad aggiungere a buche, cumuli d’immondizia, motocicli in sosta e bidoncini per la differenziata lasciati in strada per l'intera giornata, per i pedoni e segnatamente per le persone diversamente abili, con problemi di deambulazione, transitare sui marciapiedi o nelle isole pedonali si è trasformata in un’impresa titanica, a volte addirittura impossibile. Non se ne può più! Per queste ragioni chiediamo alle autorità preposte di mettere in campo, in tempi rapidi, tutti i provvedimenti necessari, attivando le azioni consequenziali per liberare marciapiedi e carreggiate, con l’eliminazione, in particolare, di tutte quelle strutture che impediscono il normale transito sia dei mezzi di pronto intervento che dei pedoni, segnatamente delle persone diversamente abili, peraltro sovente in aperto contrasto con le normative al riguardo vigenti e, in qualche caso, anche prive delle necessarie autorizzazioni".
Capodanno ancora una volta sollecita l'intervento sulla vicenda del prefetto, del questore e del sindaco di Napoli per i provvedimenti del caso oltre a rinnovare la richiesta dell'apertura di un'indagine da parte della procura partenopea.