NAPOLI – Una raffica di colpi di pistola in pieno giorno, a pochi passi da uno degli ingressi più frequentati del Bosco di Capodimonte. È così che questa mattina, domenica 28 settembre, è stato ucciso Umberto Russo, 33enne già noto alle forze dell’ordine. L’agguato, avvenuto intorno alle 9:30 in via Miano, ha trasformato una normale mattinata di fine estate in una scena di caos e terrore, sotto gli occhi di turisti e famiglie dirette al parco.
Umberto Russo era già sfuggito a un agguato dieci anni fa, proprio nella zona di Miano. Questa volta, i killer sono andati a segno. Noto come "Pesciolino", aveva alcuni precedenti per droga ed era ritenuto vicino agli ambienti del clan Lo Russo la famigerata cosca dei "Capitoni" il cui boss Salvatore Lo Russo si pentì, provocando la disgregazione del gruppo criminale, seguita da un periodo di sanguinosi agguati (anche mortali) in tutta l'area nord di Napoli. Il suo nome compariva in un processo scaturito da un'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli condotta dal Gico della Guardia di Finanza.
Un destino segnato. Nonostante i soccorsi immediati e il trasporto d'urgenza all'ospedale Cardarelli, ogni tentativo di salvarlo è risultato inutile. L’uomo è deceduto poco dopo il ricovero per le gravissime lesioni riportate. E' stato centrato in numerose parti del corpo ad organi vitali è morto poco dopo il suo arrivo all'ospedale.
L’ora e il luogo scelti per l’omicidio raccontano una sfacciata sfida alla legalità. Via Miano la domenica mattina è un crocevia di jogger, famiglie con bambini, turisti in fila per visitare il bosco di Capodimonte. È in questo contesto che gli assassini hanno fatto fuoco contro l’auto di Umberto Russo, per poi dileguarsi.
Le indagini dei Carabinieri della Compagnia Vomero, supportati dagli specialisti della Scientifica, sono partite immediatamente. Sono in corso le perizie balistiche per ricostruire l’esatta dinamica dell’agguato. Le forze dell’ordine stanno lavorando per escludere qualsiasi collegamento con un'altra sparatoria avvenuta nella notte ai Quartieri Spagnoli, dove è stato rinvenuto un bossolo calibro 9, considerato per ora un episodio distinto.
La risposta delle istituzioni
Di fronte alla gravità dell’accaduto, il Prefetto Michele Di Bari ha disposto un’immediata intensificazione dei servizi di controllo e vigilanza sul territorio. In una nota, ha ribadito "l’impegno senza sosta" dell’Arma dei Carabinieri e di tutte le Forze di Polizia, già impegnate in operazioni "ad Alto Impatto" nelle aree più esposte.
L’omicidio di via Miano non sarà archiviato come un semplice fatto di cronaca nera, ma diventerà oggetto di approfondita analisi nel prossimo Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.