di Paola Iandolo
Immigrazione clandestina: l'ex poliziotto Francesco Bossone, arrestato a marzo dalla Guardia di Finanza comparirà il 6 novembre davanti al gup Annamaria Ferraiolo del Tribunale di Salerno per il rito abbreviato. Bossone, insieme ad altri tre irpini - il figlio del boss Adriano Graziano di Quindici, Salvatore Luigi Graziano, Luca Rufino e Maria Fistillo, e altri dodici indagati - è stato ammesso ai riti alternativi.
Gli altri diciassette indagati coinvolti nell'inchiesta su un giro di usura, estorsione ed immigrazione clandestina, hanno scelto di essere giudicati con il rito ordinario. Loro compariranno il 16 ottobre davanti al gip per l'udienza preliminare e l'eventuale rinvio a giudizio. Gli irpini sono accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, riciclaggio e intestazione fittizia. Francesco Bossone è considerato l'organizzatore, in quanto insieme agli altri indagati, consentiva l'ingresso illecito di stranieri nel territorio italiano attraverso l'inoltro di istanze finalizzate alla costituzione di rapporti di lavoro dipendente risultati falsi.
Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Salerno, hanno ricostruito l'attività dell'organizzazione criminale con base operativa a Sarno. Il presunto capo del gruppo sarebbe Massimo Graziano, già condannato nel 2013 per associazione di tipo mafioso e ritenuto appartenente all'omonimo clan camorristico del Vallo Lauro. Ha legami di parentela con il boss di Quindici, Adriano Graziano. Secondo quanto emerso dalle indagini, il gruppo criminale avrebbe posto in essere numerosi episodi di usura ed estorsione ai danni di imprenditori in difficoltà economica.