di Paola Iandolo
Quattro detenuti e tre agenti della Polizia Penitenziaria all’epoca in servizio nel carcere di Bellizzi Irpino rischiano il processo per la spedizione punitiva avvenuta il 9 marzo 2022 nel carcere avellinese. Spedizione punitva che secondo la pubblica accusa sarebbe stata agevolata dagli agenti della Penitenziaria. Davanti al Gup del Tribunale di Avellino Antonio Sicuranza per l’udienza preliminare il difensore della parte civile, in rappresentanza del detenuto picchiato selvaggiamente, ha chiamato in causa il Ministero di Grazia e Giustizia come responsabile civile. L'udienza preliminare è stata rinviata al 10 dicembre quando arriverà la decisione gip.
I presunti responsabili
Gli autori del pestaggio, come documentato dalla immagini di videosorveglianza attivo in carcere, sarebbero stati i detenuti Luigi Vitale difeso dall’avvocato Umberto Nappi, Girolamo Miele, difeso dall’avvocato Mauro Alvino, Gennaro Ramaglia, difeso dall’avvocato Dario Cuomo del foro di Napoli, Antonio Sarni. I tre agenti della Polizia Penitenziaria in servizio all’epoca dei fatti nel carcere di Bellizzi Irpino sono Ugo Moffa difeso dall’avvocato Claudio Mauriello, Liberato Piscitelli difeso dall’avvocato Gennaro Santorelli e Giuseppe Iovine, difeso dagli avvocati Gaetano Aufiero e Stefano Vozzella.
I reati contestati
I tre agenti e i quattro detenuti rispondono di lesioni in concorso con le aggravanti dell’abuso di poteri e violazione dei doveri increnti la funzione ed il servizio pubblico svolti e delle più persone riunite e dell’uso delle armi strumenti atti ad offendere. Per i tre agenti anche il reato di falso, relativamente alla “relazione di servizio diretta al Comandate di Reparto” relativa ai fatti accaduti il 9 marzo 2022 nel turno tra le ore 9,00 le ore 16.00, omettendo di relazionare in merito a tutto quanto accaduto, avrebbero attestato falsamente la vicenda.
La ricostruzione
Secondo le accuse sarebbero stati proprio i tre agenti del Corpo di Polizia Penitenziaria presso la Casa Circondariale “A. Graziano di Avellino, “in violazione dei doveri inerenti la funzione ed il servizio pubblico svolti” ad aprire la cella di un detenuto pugliese per consentire che si realizzasse il brutale pestaggio. I quattro detenuti, armati di un pezzo di specchio, aggredirono violentemente il detenuto C. L, di origini pugliesi. Lo colpirono con calci alla testa ed ai fianchi. Per la vittima dell’aggressione un trauma al settore nasale.