Si sono tutte avvalse della facoltà di non rispondere al gip Pietro Vinetti le persone tirate in ballo da una indagine del sostituto procuratore Giulio Barbato e della forestale.
E' la scelta adottata negli otto interrogatori preventivi di questa mattina - un nono è slittato all'8 ottobre -, fissati dopo la richiesta di misure cautelari avanzata dal Pm e sulla quale ora dovrà pronunciarsi il giudice: gli arresti domiciliari per un veterinario dell'Asl e l'obbligo di firma per un suo collega, libero professionista, un loro collaboratore, un informatore scientifico e quattro titolari di imprese agricole ed allevamento di bestiame. Risiedono tra Cusano Mutri, San Lorenzello, Scafati, Gioia Sannitica, sono difesi dagli avvocati Ernesto Aceto, Ettore Marcarelli, Angelo Leone, Fabio Russo, Giuseppe Francesco Massarelli, Luigi Romano, Andrea Manzillo e Roberto Verusio.
Come anticipato da Ottopagine il 2 settembre, l'attenzione degli inquirenti è stata puntata su farmaci somministrati a capi di bestiame allevati e riservati anche alla macellazione, senza rispettare le regole in materia di pubblicità e tracciabilità delle sostanze date agli animali destinati alla produzione di alimenti che sarebbero stati dunque adulterati. Farmaci che sarebbero stati prescritti da un veterinario del distretto di Telese Terme dell'Asl.
I fatti risalgono ad alcuni mesi del 2022, nei confronti dello stesso veterinario anche alcune ipotesi di falso relative ad una seri di attestazioni di assenza di tubercolosi bovina e bufalina in oltre 50 animali in più aziende agricole.