In sette partite ha già messo in carniere la metà del bottino dello scorso anno. Edoardo Pierozzi non è un bomber, ma se gli si dà l'occasione non è abituato a sciuparla. Un po' terzino, un po' esterno di centrocampo, piede buono e grande predisposizione ad offendere, il “gemello poco diverso” di Niccolò che gioca nel Palermo di Pippo Inzaghi, si sta ritagliando un ruolo importante nel Benevento che sogna la serie B.
Edoardo e il vizietto promozione
Lui, da questo punto di vista, è da considerare uno specialista: di campionati di C ne ha vinti due di fila, prima a Cesena, segnando persino il gol della matematica promozione, poi a Pescara, dove ha partecipato a quella sfida da leggenda con la Ternana, terminata ai calci di rigore. Due volte promosso, due volte a ripartire dal gradino più basso. Ha pesato anche quel vecchio vincolo con la Fiorentina, la squadra della sua città, che lo ha svezzato, ma che ad un certo punto della carriera è diventata una sorta di zavorra. Quest'anno se n'è liberato e per la prima volta può giocare un campionato da “proprietario” del suo cartellino (che in realtà è del Benevento, ma non ha altri vincoli di prestito). Sul piano fisico qualche affanno lo ha mostrato in avvio, poi pian piano si è messo in riga, ha capito i metodi di Auteri ed ora viaggia come un treno.
Da “quinto a quinto”
Domenica contro il Trapani ha segnato un gol, ma ha colpito anche una traversa in occasione del primo vantaggio segnato da Manconi. Un'altra rete l'aveva rifilata alla Casertana raccogliendo un assist di Scognamillo. Dimostrando che nella squadra di Auteri non esistono ruoli precostituiti, ognuno è chiamato a fare la sua parte nello spazio di campo in cui sta giocando. Dicevamo che domenica ha colpito una traversa di testa, sulla cui ribattuta Manconi ha messo in rete. Ma l'azione del Benevento aveva visto confezionare una di quelle azioni che fanno inorgoglire il tecnico di Floridia: cross di Ceresoli da sinistra, colpo di testa di Pierozzi sull'altro versante. Come si dice in gergo “da quinto a quinto”, anche se gli esterni della mediana giallorossa sono “quarti” e non “quinti” nel 3-4-3 di base.
Edoardo-Niccolò 2-1
Quando qualcuno presenta i gemelli Pierozzi, dice di Niccolò che è più offensivo rispetto a Edoardo. Sarà per gli otto gol segnati nella Pro Patria qualche anno fa o per i 4 con cui concluse la stagione con la Reggina. Edoardo ne ha segnati di meno in carriera, ma quest'anno, oltre che conquistare la B, vuole colmare anche questo gap. Per ora è in vantaggio per 2 a 1, perchè sul tavolo lui mette i due gol rifilati a Casertana e Trapani, Niccolò può rispondere con l'unico segnato alla Reggiana. In fondo i “gemelli poco diversi” vogliono distinguersi solo per qualche gol in più.