A Pompei sorgerà un nuovo asilo nido comunale in un immobile confiscato alla camorra. Il progetto, finanziato con fondi PNRR, mira a sostenere le famiglie in difficoltà e a contrastare la dispersione scolastica.
Un nuovo inizio per un bene confiscato alla camorra
A Pompei, città simbolo di storia e cultura, presto nascerà un asilo nido comunale all’interno di un bene confiscato alla criminalità organizzata. L’iniziativa è stata annunciata dal sindaco Carmine Lo Sapio, che ha sottolineato come questa scelta rappresenti un segnale concreto di legalità e riscatto sociale.
Un progetto finanziato con fondi PNRR
L’intervento prevede una ristrutturazione completa dell’edificio, con un investimento di circa 760mila euro provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). I lavori includeranno:
riqualificazione degli spazi interni ed esterni,
valorizzazione dei terreni adiacenti,
creazione di aree dedicate all’educazione e al supporto alla genitorialità.
Obiettivo: zero dispersione scolastica
Grazie alla collaborazione tra i servizi sociali del Comune e la fondazione “’A voce de’ creature” guidata da don Luigi Merola, a Pompei la dispersione scolastica è pari a zero. Il nuovo asilo nido andrà a rafforzare questo percorso, offrendo un punto di riferimento alle famiglie in difficoltà economica e promuovendo l’inclusione sociale fin dalla prima infanzia.
Lo Stato vince sul malaffare
“Lo Stato vince sul malaffare. Il Comune di Pompei è l’unico ad aver destinato tutti i beni confiscati a finalità sociali” – ha dichiarato il sindaco Lo Sapio. Questo approccio dimostra come la riutilizzazione dei beni confiscati alla camorra possa trasformarsi in un volano per lo sviluppo educativo, culturale e civile del territorio.
In arrivo anche il “Palazzo delle creature”
Parallelamente, sono in fase di completamento i lavori al “Palazzo delle creature”, sede della fondazione di don Luigi Merola, realizzata anch’essa in una ex roccaforte del clan Cesarano. Un ulteriore passo per restituire alla collettività spazi che un tempo appartenevano alla criminalità organizzata.