Benevento

C'erano anche sette cittadini di Benevento tra i 110 attivisti italiani del Movimento europeo di azione non violenta a bordo di un treno che in Ucraina ha rischiato di finire sotto un massiccio attacco russo contro Leopoli.

“Non è certamente stata un'esperienza piacevole, ma non drammatica come raccontano alcuni giornali”, spiega l'avvocato Stefano Pescatore, scout, che si trovava nel convoglio con Angelo Moretti, che del Mean è portavoce.E' scattato l'allarme, il treno è stato fermato in stazione, per fortuna, e noi, comprensibilmente spaventati, abbiamo potuto udire il rumore delle bombe e delle esplosioni, i colpi di artigliera e vedere le fiamme che si sono alzate in lontananza”, aggiunge Pescatore.

Tutti gli attivisti stanno bene, stasera rientreranno in Italia dopo alcuni giorni trascorsi in Ucraina e scanditi dalla partecipazione al Giubileo a Kiev, dalle visite all'Università e all'Accademia sportiva e a Kharkiv da decine di incontri con la società civile ucraina per costruire progetti sulle necessità reali della popolazione .

Il treno era partito da Kharkiv ed era diretto verso il confine polacco, per una missione alla quale prendono parte 35 associazioni, tra cui Azione cattolica, Anci, MoVI, Masci, Agesci, Base Italia, Fondazione Gariwo, Piccoli Comuni del Welcome, Reti della carità e Progetto Sud.

Dopo circa tre ore di viaggio da Kyiv, nell’area di Zhytomyr, sono iniziati i bombardamenti. La missione è stata seguita anche dal nunzio apostolico, che insieme al vescovo cattolico, a quello greco-cattolico e a rappresentanti ortodossi ha partecipato a una preghiera al cimitero dei caduti per difendere Kharkiv e ricordare tutte le vittime della guerra.